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Malori improvvisi, strage senza fine: mamma e figlia muoiono lo stesso giorno, il mondo del calcio piange M’Bami

Pubblicato il 09/01/2023 14:57

Ancora casi di malori improvvisi, tragedie che vanno in scena ormai a cadenza quotidiana in ogni Regione d’Italia e che già nelle scorse settimane hanno spinto alcuni medici a chiedere che sia fatta chiarezza. Nelle ultime ore, altri episodi drammatici. Il mondo del calcio si è trovato infatti a piangere per la scomparsa di Modeste M’Bami, tra i giocatori della nazionale del Camerun che riuscirono a vincere la medaglia d’oro ai Giochi di Sidney nel 2000. Centrocampista, aveva indossato le maglie di Sedan, Psg, Marsiglia, Almeria Dalian Aerbin, Changchun Yatai, Al-Ittihad, Millonarios, per poi chiudere la carriera nel 2016 a Le Havre. Secondo quanto riporta la stampa francese, M’Bami sarebbe morto a causa di un improvviso problema cardiaco all’età di 40 anni. Tra il 2003 e il 2006, il calciatore aveva militato nel Paris Saint-Germain vicendo il campionato e due Coppe di Francia, diventando uno degli idoli dei tifosi del team francese. (Continua a leggere dopo la foto)

All’ospedale Spaziani di Frosinone è andata invece in scena una doppia, terribile tragedia. Mamma e figlia sono infatti morte lo stesso giorno. Sara Palmiero, una commessa di 47 anni, aveva iniziato a sentirsi poco bene il 6 gennaio, la sera dell’Epifenia. Il compagno aveva subito chiamato un’ambulanza, ma dopo giorni di ricovero la donna è morta a seguito di gravi complicazioni. (Continua a leggere dopo la foto)

Poche ore prima a perdere la vita era stata la madre di Sara, Rossella Boi di 78 anni, che si trovava ricoverata anche lei da qualche tempo presso lo Spaziani per una grave patologia. Il compagno di Sara, Daniele, un agente di polizia, ha lasciato un accorato messaggio su Facebook: “Ti ho sempre detto andrà tutto bene, adesso sono due giorni senza di te, e sono distrutto”. (Continua a leggere dopo la foto)

Sara lavorava come commessa da Unieuro, ma in provincia di Frosinone era conosciuta soprattutto per la sua attività di arbitro di calcio. Il presidente Paolo Iaboni e tutta la sezione Aia hanno voluto far sentire la loro vicinanza alla famiglia: “Lei è stata la prima donna della nostra sezione ad esordire nella categoria promozione nel maggio del 2001 – hanno scritto su Facebook – Condoglianze a tutta la sua famiglia. Si rimane arbitri per sempre”.

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