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L’Italia è già in ritardo sul vaccino: il piano per la distribuzione parte a rilento

Pubblicato il 11/11/2020 13:14 - Aggiornato il 11/11/2020 13:15

27,2 milioni di dosi del vaccino annunciato da Pfizer-Biontec: l’Italia ha già prenotato una parte delle cure che saranno riservati ai Paesi dell’Unione Europea una volta che la sperimentazione sarà definitivamente superata, un numero che potrebbe sembrare imponente e che invece fa già discutere. Considerando la necessità di una doppia somministrazione su ogni singolo soggetto, infatti, basterebbe appena a coprire la fetta più esposta della popolazione, quella composta da anziani, operatori sanitari, persone già gravate da malattie importanti e via dicendo. In totale, il 13,5% delle 200 milioni di dosi prenotate da Bruxelles all’azienda farmaceutica.

L'Italia è già in ritardo sul vaccino: il piano per la distribuzione parte a rilento

Ursula von der Leyen ha annunciato nelle scorse ore un “piano per distribuire rapidamente il vaccino in Europa”. Le operazioni, stando alle dichiarazioni, dovrebbero scattare entro i primi tre mesi del 2021, dato che prima sarà necessario attendere il via libera dell’Ema, l’agenzia Ue dei farmaci, ancora in attesa dei dati clinici sull’efficacia. Anche immaginando una rapida accelerata nelle procedure, impossibile che l’ok definitivo arriva, nella migliore delle ipotesi, prima di un mese.

L'Italia è già in ritardo sul vaccino: il piano per la distribuzione parte a rilento

Incrociando le dita e sperando che si riesca davvero ad arrivare a distribuire le prime dosi già a metà gennaio 2021, a far discutere sono però i ritardi che l’Italia è riuscita, incredibilmente, già ad accumulare sulla tabella di marcia rispetto agli altri Paesi. Inghilterra e Germania, tanto per citarne due, hanno già messo a punto un piano di vaccinazione di massa: i tedeschi, per esempio, hanno previsto che le dosi vengano conservate in un deposito centrale e spedite a oltre 60 centri regionali, con la possibilità di utilizzare i padiglioni delle fiere per la vaccinazione. E l’Italia? Tutto, purtroppo, ancora in alto mare.

L'Italia è già in ritardo sul vaccino: il piano per la distribuzione parte a rilento

Come raccontato dal Sole 24 Ore, “solo dal 4 novembre è attivo un gruppo di lavoro composto da 15 esperti per organizzare la logistica della distribuzione tra le Regioni. Un team coordinato dal direttore alla prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza e che comprende anche rappresentanti dell’Iss, dello Spallanzani e il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini”. Si ragiona anche sulla distribuzione contemporanea di 2 o 3 vaccini, dovessero nel frattempo esserne autorizzati altri. Peccato però che le operazioni siano appena iniziate, in evidente ritardo rispetto al resto d’Europa.

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