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Email bloccate, c’è il diritto a un risarcimento. Ecco il modulo per richiederlo

Pubblicato il 26/01/2023 17:25 - Aggiornato il 26/01/2023 19:28

Si stanno muovendo le associazioni a tutela del consumatore, in merito ai pesanti disservizi di Libero Mail e Virgilio, che sono ancora in down, come si dice in gergo. Italiaonline, l’azienda che gestisce entrambi i server parla di “un bug del sistema operativo ne ha compromesso il corretto funzionamento”, annunciando che tutelerà “l’integrità dei dati”. Ma non può bastare. Dunque, hanno deciso di intervenire le associazioni, essendo oramai passati quasi quattro giorni (dalla notte di domenica, situazione che persiste tuttora) da quando Libero e Virgilio, due server di posta tra i più utilizzati dagli italiani, da ben 11 milioni di utenti, sono andati in down compromettendo particolarmente chi utilizza la posta elettronica per lavoro, così come chi debba effettuare pagamenti on line o seguire corsi formativi a distanza. Altroconsumo, come si legge in un comunicato diffuso sul proprio sito, “ha inviato una diffida a Italiaonline (e per conoscenza anche all’AgCom) per chiedere […] che venga anche prevista per i clienti Libero Mail e Virgilio Mail una forma di ristoro a titolo di risarcimento, per il mancato utilizzo del servizio di email di questi giorni”. Il Codacons, invece, s’è dichiarato pronto ad “avviare una class action” per il black-out dei servizi di posta elettronica di Libero e Virgilio. Lo stop ai servizi, si legge in una nota, “rischia di avere ripercussioni pesantissime sugli utenti, generando oltre al danno morale anche ingenti danni materiali”. Le diverse associazioni a tutela del consumatore si stanno adoperando per tentare di capire come aiutare gli utenti eventualmente interessati ad essere risarciti. Anche l’Aeci, acronimo di Associazione europea consumatori indipendenti, invoca un risarcimento e un rimborso per gli utenti. Si può scaricare il modulo per la richiesta di rimborso QUI. Richiesta che, per l’Aeci, interessa non solo per gli utenti business ma anche gli utenti free. (Continua a leggere dopo la foto)
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La motivazione risiede nel fatto che i consumatori pagano i servizi con l’accesso ai propri dati personali. Sicché, ricorda Aeci nel suo sito web, questo è un valore assolutamente economico, e può pertanto giustificare la richiesta risarcitoria. “I danni che tale sospensione sta causando – si legge, inoltre, in una nota di Federconsumatori – sono innumerevoli per gli utenti: dalla mancata notifica dell’utilizzo dei mezzi di pagamento elettronici all’impossibilità di attivazione dello Spid, dal mancato accesso a corsi on line, collegati alle credenziali di posta elettronica, o ancora al mancato ricevimento di ricette o impegnative mediche o documentazione urgente, solo per citare gli esempi più rilevanti”. (Continua a leggere dopo la foto)

Ecco perché Confconsumatori invita tutti gli interessati “ad inviare un reclamo formale a Italiaonline Spa, – afferma Marco Festelli, presidente nazionale dell’associazione – per contestare la mancata fruizione del servizio”. “A tal riguardo – continua Festelli – consigliamo di inserire nel reclamo, oltre alle circostanze del disservizio subito, anche la richiesta di un ristoro”.

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