È un momento particolare per il popolo della Lega. In guerra all’interno del governo contro Fratelli d’Italia e contro la Meloni, e in guerra anche al proprio intero nel tentativo definitivo di “uccisione del padre”. La “Lega per Salvini premier”, infatti, sta muovendo l’assalto finale contro il “‘”Comitato Nord” di Umberto Bossi. L’associazione lanciata lo scorso primo ottobre, che Bossi ha affidato a Angelo Ciocca e Paolo Grimoldi, con lo scopo di “riconquistare gli elettori del Nord, visto il risultato elettorale del 25 settembre per rilanciare la spinta autonomista”, come spiegò lo stesso Senatur all’AdnKronos. Ed è proprio l’Adnkronos a spiegare come stanno le cose: “Una sorta di corrente interna alla Lega salviniana, che oggi viene diffidata da Via Bellerio ad usare nome e simbolo della Lega. In una lettera a firma del tesoriere della ‘Lega per Salvini premier’, Giulio Centemero, si rende noto che all’associazione politica ‘Comitato Nord’ è stata inviata ‘diffida a cessare la promozione nei confronti degli iscritti alla Lega per Salvini premier, e all’utilizzazione dei simboli e della denominazione del partito'”. (Continua a leggere dopo la foto)
Il Comitato inoltre “è stato segnalato al garante della protezione dei dati personali per violazione dei dati sulla privacy”, con implicito riferimento al form online, presente nella pagina Comitatodelnord.info, dove si chiede di aderire indicando dati come numero di tessera leghista, identità, numero di telefono, mail e via di residenza. Infine nella diffida contro Bossi si ricorda “la totale estraneità di Lega per Salvini premier rispetto all’iniziativa in questione, promossa da un soggetto giuridico distinto dal partito e in nessun modo ad esso collegato”. Ovvero la non appartenenza dello stesso Bossi alla Lega di Salvini, visto che il Senatur è presidente della vecchia Lega Nord, che è soggetto diverso dal partito nazionale di Matteo Salvini. Una posizione fermissima, che arriva quando sembrava che tra Salvini e Bossi ci fosse il sereno, nonostante l’operazione del ‘Comitato’. (Continua a leggere dopo la foto)
Lo scorso 6 ottobre – ricorda ancora Adnkronos – nel corso di un evento del partito a Saronno, il leader della Lega, al tavolo con Giorgetti e altri big del partito, come Romeo e Candiani, aveva risposto a chi gli chiedeva del Comitato Nord di Bossi, spiegando di essere d’accordo con il fondatore del Carroccio. A Francesco Speroni, leghista della prima ora e già ministro per le Riforme nel primo governo Berlusconi che gli chiede “cosa dobbiamo fare con il Comitato di Bossi? Posso firmare anche io?” Salvini risponde: “Dove c’è la firma di Bossi, subito sotto c’è la mia”, gettando acqua sui mal di pancia nordisti. (Continua a leggere dopo la foto)
“L’intervento della Lega per Salvini Premier nei confronti dell’associazione Comitato Nord ha motivazioni di carattere esclusivamente giuridico: non esiste, e non esisterà mai, alcun problema politico o personale tra Matteo Salvini e Umberto Bossi”. Così un comunicato della Lega.
Ti potrebbe interessare anche: “Noi non le pagheremo!”. Pronti i ricorsi, Paragone asfalta il ministro della Salute (il VIDEO)