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Lamorgese, messaggio a Conte: “Autunno caldo, con la crisi esploderà rabbia sociale”

Pubblicato il 10/07/2020 11:25

Finalmente dalle file del governo si alza una voce che smette di far finta che vada tutto bene e che questo governo stia facendo miracoli. È una voce imponente ed importante, perché è quella della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. Stando al Viminale ha più di ogni altro la percezione del malcontento che cresce, della rabbia che monta, del rischio dell’esplosione di tensioni sociali. In tanti, infatti, hanno smesso di credere alla retorica di Conte&Co. e ora non vedono più la luce in fondo al tunnel. Troppi gli errori commessi dal governo, il turismo che non riparte, i sussidi che ancora non arrivano e che sono insufficienti. Il lavoro ai minimi storici. C’è quindi il serio rischio di un autunno caldo e di rabbia sociale, come sottolinea Lamorgese: “Il rischio è concreto. A settembre vedremo l’esito di questa crisi che ha colpito le aziende”.

Lo ammette Luciana Lamorgese, intervenendo ad Agorà. La ministra dell’Interno si dice molto preoccupata, e la sua preoccupazione è anche un chiaro messaggio al governo: “Vediamo negozi chiusi, cittadini che non hanno la disponibilità di provvedere ai propri bisogni quotidiani”. Poi prova a salvare il salvabile e rilancia con frasi di circostanza: “Il Governo ha posto in essere tutte le iniziati e per andare incontro a queste necessità. Il rischio però è concreto. Vedo un atteggiamento di violenza verso le nostre forze di polizia, a cui deve andare il ringraziamento di tutti gli italiani”.

Riguardo alle misure per fronteggiare l’emergenza, Lamorgese dice: “L’obiettivo del governo è evitare il crearsi di nuovi focolai. Stiamo ponendo in essere tutte le attività necessarie per monitorare, controllare ed evitare nuovi arrivi che potrebbero determinare un nuovo focolaio”. Serpeggia, però, nell’opinione pubblica e nel mondo del lavoro soprattutto il terrore di un secondo lockdown: “Non possiamo ignorare la possibilità di un ritorno del virus come la comunità scientifica ci sta purtroppo dicendo. I nostri atteggiamenti devono essere ancora più responsabili perché sarebbe certamente complicato e difficile ritornare in una situazione di lockdown”.

Lamorgese chiude poi sulla questione dei migranti: “Noi stiamo lavorando per chiudere il testo in tempi brevi. Abbiamo fatto dei passi avanti, mi sembra che ci sia una convergenza su tanti punti. Su provvedimenti complessi c’è la discussione ma la mediazione è importante”.

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