Quella di mettere una pezza è un’arte che non tutti praticano con abilità. Con la conseguenza, pericolosa, di creare buchi molto più grossi invece che sistemare le cose. Un po’ quello che ha fatto la ministra degli Interni Luciana Lamorgese, intervenuta per chiarire le dinamiche dell’episodio che vede il premier Giuseppe Conto indagato per peculato a causa dell’utilizzo improprio della propria scorta. Nello specifico, la procura di Roma sta cercando di capire se gli uomini al servizio del presidente del Consiglio siano intervenuti per aiutare la compagna di Conte, Olivia Paladino, a sottrarsi alle domande “scomode” dell’inviato de Le Iene Filippo Roma.
Lamorgese è intervenuta sulla vicenda a seguito di una denuncia effettuata da Fratelli d’Italia, spiegando: “Riguardo all’episodio in questione, fornisco una ricostruzione dei fatti, precisando preliminarmente che gli elementi che mi appresto a riferire non sono tratti da una presunta relazione di servizio di cui è cenno nell’interrogazione, bensì da un appunto informativo fornitomi dai competenti uffici e predisposto a seguito della pubblicazione di alcuni articoli di stampa”. E qui siamo già alla prima nota dolente. Rocco Casalino, il portavoce di Conte, aveva infatti lasciato trapelare la notizia di una relazione di servizio fornita da Palazzo Chigi in merito all’episodio. A quanto pare, invece, inesistente.
Lamorgese ha poi evidenziato come Paladino si sia rifugiata in un supermercato della capitale per sfuggire alle insistenze del giornalista de Le Iene, che voleva farle alcune domande sul padre Cesare: “A questo punto, il titolare del negozio richiamava l’attenzione dell’operatore della scorta, avvertendolo di aver chiesto all’inviato e ai tecnici della troupe televisiva di uscire dall’esercizio, tenuto conto che il loro ingresso era avvenuto al solo scopo di ottenere dichiarazioni dalla signora Paladino. Aggiungo che, dagli elementi informativi riferiti, la stessa signora appariva chiaramente turbata, sicché uno degli operatori addetti alla tutela, coadiuvato da due colleghi, provvedeva esclusivamente ad accompagnarla verso l’abitazione, distante poche decine di metri, dove peraltro in quel momento si trovava il Presidente del Consiglio”.
Parole che sollevano subito altri due interrogativi. Il primo: è quindi vero che, di fatto, la scorta di Conte sarebbe intervenuta soltanto per aiutare la Paladino a liberarsi della fastidiosa presenza del giornalista che la stava incalzando? Lamorgese sostiene che il soccorso sia stato necessario visto lo stato di “turbamento della donna”. E allora, secondo interrogativo, come mai in un video pubblicato da Dagospia si vede la compagna di Conte piuttosto serena uscire dal supermercato non prima di aver consegnato con tutta calma un borsone a un addetto del negozio, con un agente che promette di andare a recuperarlo poi personalmente come un qualsiasi fattorino? La clip dell’accaduto parla chiaro. DATE UN’OCCHIATA E GIUDICATE DA SOLI.
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