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Baci, sesso e bombole del gas. Da Cotticelli a Zuccatelli. Dalla padella alla brace

Pubblicato il 09/11/2020 11:52 - Aggiornato il 09/11/2020 12:06

Il detto recita: “Dalla padella alla brace”, ma qui eravamo già alla brace e siamo rimasti alla brace. In Italia sembra impossibile che il governo riesca a far funzionare qualcosa, anche la più piccola. Da Cotticelli a Zuccatelli, sembra proprio una presa per i fondelli.

La vicenda del commissario della sanità calabrese Cotticelli, che aveva ‘scoperto’ in diretta tv di essere il responsabile del piano operativo Covid e della sua (immediata) sospensione dall’incarico dopo solo pochi giorni dalla sua riconferma, lasciano di stucco.  

E le cose non sembrano essere migliorate, anzi. Per capire la caratura del personaggio, nominato da Giuseppe Conte e Roberto Speranza come neo commissario alla sanità calabrese, non serve altro che googlare il suo nome. 

Tra i trofei che testimoniano i suoi meriti ce n’è uno che spicca più degli altri. Un video risalente al 27 maggio, in cui Zuccatelli dice testualmente: “La mascherina non serve a un cazzo” e “per beccarti il virus, se io fossi positivo, tu devi stare con me e baciarmi per 15 minuti con la lingua in bocca, altrimenti non te lo becchi”. 

Ovviamente il ministro Roberto Speranza, che con questa nomina si becca un’altra poltrona e un’altra figuraccia, è corso subito in sua difesa. Intervistato a ‘Mezz’ora in più’ su Rai3 -si legge sul Fatto Quotidiano- afferma: “Il video è del tutto inappropriato ma si è scusato e trent’anni di curriculum non si cancellano per un video sbagliato e rubato”.  

Domenica, infatti, Zuccatelli si è giustificato dicendo che quelle del video sono “affermazioni errate, estrapolate impropriamente da una conversazione privata” e che “risalgono al primo periodo della diffusione del contagio”. Ma era fine maggio e in Lombardia, per esempio, l’obbligo di mascherina anche all’aperto era in vigore dal 5 aprile, lascia notare il Fatto.

Le sorprese non finiscono qui. Sembrano spuntare come funghi “altre spacconate imbarazzanti del neo commissario alla sanità calabrese”. Il Tempo racconta alcuni dei contenuti ‘imbarazzanti’ lanciati all’interno di un video da Zuccatelli, risalente al 25 aprile scorso con due ragazzi di una associazione territoriale calabra. 

Zuccatelli questa volta si occupa di smontare molte delle tesi governative allarmistiche sul virus. Tra queste, riferisce il Tempo: “Primo, non è così pericoloso, fanno molto più paura le bombole del gas trasportate sui tir”, tanto è che lui appena le trova in autostrada accelera e li sorpassa. 

“Secondo: tutto questo insistere sulle mascherine, sembriamo matti perché servono sì, ma a un malato per non infettare gli altri e a chi lo cura e lo assiste per proteggersi”. Insomma, lui ha vissuto altre pandemie le mascherine non c’erano hanno fatto migliaia di morti lo stesso, e le pandemie sono passate.

Terzo, ai due ragazzi propone quella che secondo lui è un’alternativa immediata per scacciare le paure del virus: “Guardate me, a 70 anni mangiare devo stare attento perché altrimenti è tossico. Bere devo stare attento, perché non posso più alzare il gomito come mi sarebbe piaciuto una volta. Donne non ne posso più avere perché ormai io lo uso come un catetere. Scopate adesso che ce la potete fare! Tranquilli, avete l’età giusta e avete gli ormoni giusti! Datevi da fare, perché poi alla mia età se trovate uno che dice che scopa, non credetegli!”

Ma se invece che all’apparenza, volessimo badare alla sostanza, anche in questo caso la situazione non migliorerebbe. Più che una nomina per le sue competenze, sembra una nomina per questioni politiche. Leggendo il suo Curriculum politico, infatti, si denota chiaramente il legame. “Storico esponente del PCI Ferrara, consigliere comunale del PD a Cesena fino al 2017, candidato nella Lista Liberi e Uguali”.

Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Il governo alla competenza preferisce occupare i posti con persone per questioni di legami.