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Lamorgese incontra le Ong e accoglie le loro richieste. Piena sintonia, ed è bufera

Pubblicato il 29/05/2021 09:07

Mentre la questione migranti torna a far tremare l’Italia, con l’Ue che se ne sta a guardare senza batter ciglio, la ministra Lamorgese invece di alzare la voce in Europa, decide di spalancare le porte del Viminale alle Ong. Come riferito da LaPresse, infatti, i rappresentanti di Emergency, Medici Senza Frontiere, Mediterranea Saving Humans, Open Arms, ResQ-People saving People, Sea-Watch e Sos Mediterranee hanno incontrato la ministra dell’Interno, dichiarando che “prendono atto dell’apertura al dialogo offerta dalla ministra, ribadendo allo stesso tempo come il soccorso in mare non possa essere mai negoziabile”. (Continua a leggere dopo la foto)

Come commenta Il Giornale, “nessuna trattativa, quindi, bisogna partire dal presupposto che l’attività di traghettamento delle Ong deve proseguire senza alcun ostacolo, non è contemplata possibilità di metterla in discussione”. Le Ong hanno detto alla Lamorgese che “le discussioni sulle politiche migratorie non possono diventare un impedimento al soccorso in mare, obbligo giuridico oltre che morale. Se è vero che i cosiddetti ‘Stati di primo approdo’ come l’Italia, devono poter contare sulla solidarietà degli altri membri della Ue, l’emergenza in mare non si ferma e anzi diventa ogni giorno più letale”. (Continua a leggere dopo la foto)

Le Ong chiedono all’Italia e all’Europa, come si legge in una nota ufficiale, “di istituire un efficace sistema di ricerca e soccorso che abbia come scopo primario quello di salvaguardare la vita umana nel Mediterraneo”. E ancora: “Abbiamo chiesto alla ministra di riconoscere il ruolo delle organizzazioni umanitarie, colpite dalla criminalizzazione, liberando le nostre navi ancora sotto fermo”, hanno dichiarato ancora i rappresentanti delle Ong. E la risposta della Lamorgese? (Continua a leggere dopo la foto)

Dispostissima a venire incontro alle richieste delle Ong, la ministra dell’Interno ha ribadito “l’esigenza immediata di una più forte solidarietà a livello europeo in materia di ricollocamenti dei migranti, sollecitando in particolare il coinvolgimento dei Paesi di riferimento delle Organizzazioni non governative e degli Stati di bandiera delle loro navi”.

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