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La campagna di vaccinazione non decolla. E allora torna di moda la “patente di immunità”

Pubblicato il 29/12/2020 14:40

Nonostante i tanti annunci trionfali, il Vax Day lanciato in tutta Europa non è andato esattamente come preventivato dai governi dei Paesi Ue. Lo scetticismo di fronte alle cure anti-Covid, lanciate sul mercato in fretta e furia e senza che i dati sulle sperimentazioni venissero resi noti, si è infatti manifestato anche nel settore della salute, con dipendenti di ospedali e Rsa ancora titubanti. E così ecco tornare subito alla carica il partito dell’obbligo: come rivelato dal Corriere della Sera, si è infatti tornati a ragionare sull’introduzione di una sorta di “patente di immunità” obbligatoria per entrare in luoghi come cinema, teatri, stadi o per viaggiare in aereo e in treno.

La campagna di vaccinazione non decolla. E allora torna di moda la "patente di immunità"

Non una vera e propria imposizione, dunque, ma una strategia per rendere di fatto impossibile la vita a chi non accetterà la somministrazione. Discutere di un vero e proprio obbligo è infatti vista dal governo come mossa controproducente che attirerebbe le ire di troppi cittadini. Meglio girarci attorno e valutare opzioni alternative in caso la campagna di vaccinazione non dovesse dare i frutti sperati. Tra le ipotesi al vaglio, anche quella di inserire la necessità della vaccinazione come prerequisito nel contratto di alcune categorie di dipendenti pubblici considerati a rischio, come medici, infermieri e insegnanti.

La campagna di vaccinazione non decolla. E allora torna di moda la "patente di immunità"

Muovendosi per vie traverse, è la teoria che va forte tra i giallorossi, si eviterebbero scontri con i sindacati: i dipendenti pubblici sono 3 milioni, il 5% degli italiani. Un settore in cui muoversi è dunque delicato. La patente di immunità, nel concreto, potrebbe essere introdotta sotto forma di vero e proprio documento o come app necessaria per lo svolgimento di operazioni come la prenotazione di treni e aerei. Al vaglio anche la possibilità di un obbligo per i lavoratori del settore privato, che sono 15,7 milioni.

La campagna di vaccinazione non decolla. E allora torna di moda la "patente di immunità"

Tutti scenari che il governo non scarta, con una componente soprattutto all’interno del Pd a caldeggiare l’introduzione di normative stringenti. I timori sul possibile flop della campagna di vaccinazione continuano a crescere con il passare dei giorni, con gli italiani ancora scettici per la poca trasparenza con cui vengono condotte le operazioni. Gli stessi contratti stretti dai governi con le case farmaceutiche restano ancora un segreto. Di certo c’è invece che i colossi di Big Pharma non saranno chiamati a rispondere di eventuali reazioni allergiche causate dal farmaco, anche gravi.

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