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“Io, lavoratore stagionale di Amazon, costretto a vivere in camper davanti l’azienda”

Pubblicato il 09/12/2020 11:02

Il vincitori assoluto del 2020, il colosso capace di aumentare in maniera vertiginosa il proprio volumi d’affari proprio mentre, a causa della pandemia e delle restrizioni imposte dai governi, tante attività tradizionali si trovavano costrette a chiudere i battenti. Amazon continua a contare le sempre più ricche entrate, arrivato a pesare in Borsa praticamente quanto l’intero Pil italiano. E se ne infischia delle polemiche, tante, che continuano a circondare il suo operato. A partire dalle accuse di evasione fiscale, ormai una costante più o meno in ogni Stato, fino al trattamento considerato “disumano” dei propri lavoratori.

"Io, lavoratore stagionale di Amazon, costretto a vivere in camper davanti l'azienda"

Tante volte si sono puntati i fari, in passato, sui ritmi infernali ai quali Amazon costringe i propri dipendenti ad adeguarsi. Sui controlli ferrei, ossessivi, a cui i lavoratori sono sottoposti. E sulla paga ricevuta, tema sul quale il colosso americano sostiene però di aver fatto enormi passi avanti per garantire una retribuzione migliore a tutti gli assunti. Resta, però, il problema degli stagionali, costretti ad accettare stipendi bassi e contratti deboli nella speranza un domani di fare un salto di qualità. Una condizione, la loro, che non sembra affatto migliorata, anzi.

"Io, lavoratore stagionale di Amazon, costretto a vivere in camper davanti l'azienda"

Repubblica ha raccontato nello specifico il dramma di uno di loro, Massimo Caccini da Ferrara, 58 anni. Costretto a vivere in un camper davanti allo stabilimento Amazon di Rovigo, vista l’impossibilità di trovare un alloggio vero e proprio: “Mi hanno assunto per tre mesi con il Mog (minimo orario garantito). Il mio compito è quello di prendere i pacchi e sistemarli negli scaffali robotizzati”. Il primo stipendio è stato di 968 euro per 104 ore, poco più di 9 euro l’ora. Nel parcegghi dello stabilimento, accanto all’uomo e alla moglie, altre persone che vivono in dei camper o dormono all’interno della propria auto.

"Io, lavoratore stagionale di Amazon, costretto a vivere in camper davanti l'azienda"

Il segretario generale Cgil Rovigo Pieralberto Colombo ha spiegato: “Amazon offre due tipi di contratto: o tre mesi con il minimo garantito o un mese full time. Con il minimo garantito si lavorano 2 giorni a settimana, salvo poi essere richiamati in base alle esigenze, con 24 ore di anticipo”. Soltanto una piccola parte di questi salariati offre però le garanzie richieste dal mercato immobiliare. E così tanti, in mancanza di alternative, si adeguano a un’esistenza precaria, ammassati in un parcheggio. Ci si sveglia e si va a lavoro, seguendo mansioni codificate e obbedendo ai “leader”, a capo dei reparti, con casacche gialle. Sopra di loro i “manager”, con divisa gialla e blu, in una rigorosa catena di comando.

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