di Domenico Armillei.
La criticità del settore Edile, l’emergenza covid-19 e le fatali ripercussioni su un settore già provato da anni di politiche dannose, che hanno praticamente messo in ginocchio tutta la filiera dell’edilizia.
L’emergenza sanitaria ha stoppato bruscamente l’edilizia nel 2020 causando un calo dei lavori nuove costruzioni e nelle manutenzioni straordinarie; ma anche il Superbonus 110% “D.L. 34/2020 Decreto Rilancio” ha causato un rallentamento, perché diverse attività di manutenzione straordinaria sono state rimandate in attesa del pieno avvio dell’operatività del nuovo incentivo.
Ad oggi una emorragia continua di posti di lavoro a cui si aggiunge una gravosa mortalità delle imprese. A segnare il passo, ancora una volta, sono le imprese dell’edilizia, un mercato a dir poco fermo sta costringendo decine di attività Edili a chiudere i battenti e mandare a casa quei pochi operai ancora in carico. Una situazione che rispecchia l’andamento nazionale di altri settori.
A volte penso che questi operai artigiani, alcuni cinquantenni, con grande esperienza e maestria, sono depositari di un mestiere straordinario e di una esperienza assolutamente unica.
Ma mi chiedo, in queste condizioni, chi di loro troverà ancora lavoro in questa Italia dove il lavoro davvero non c’è più, a cinquant’anni, dopo che per una vita hanno lavorato, facendo sacrifici insieme ai piccoli imprenditori per poter andare avanti, ora cosa faranno? Che ne sarà di loro? Come si può fare per far ripartire il settore?
Tra le varie misure possibili per il rilancio del settore, le imprese indicano soprattutto gli incentivi governativi, la riforma della burocrazia/sburocratizzazione, lo sblocco dei cantieri, l’abbassamento del cuneo fiscale e un piano di investimenti per l’edilizia pubblica e privata.
Gli incentivi possono essere, dunque, fondamentali per la ripartenza, tra questi il Bonus Ristrutturazione, seguito dall’Ecobonus e Sismabonus 110%, sono giudicati il più utili.
Nonostante tutto, esiste un problema portato in risalto dagli addetti ai lavori che per accedere agli incentivi, in periodo Covid-19 nelle grandi città dove lo Smart Working ci mette del suo, non ci scordiamo che il livello di digitalizzazione degli uffici Ubanistici dei Comuni è pressochè inesistente, causando l’ovvio rallentamento delle velocità procedurali, quello che prima facevi in pochi giorni esponendo il problema di persona, oggi non lo puoi più fare, mettendo in difficoltà Cittadini e Professionisti.