Brutte notizie per chi spera in un Natale più sereno sotto il profilo delle restrizioni imposte dal governo. Mentre prosegue il confronto sulle misure da adottare nel Dpcm già annunciato per il prossimo 4 dicembre, la linea che i ministri Boccia e Speranza stanno cercando di imporre è infatti quella della massima allerta, senza lasciar tirare il fiato: si pensa, dunque, di limitare gli spostamenti tra le Regioni anche a ridosso del 25 dicembre, impedendo così spostamenti per andare a raggiungere i parenti. Uno stop che potrebbe valere anche per le aree gialle, quelle nelle quali la situazione è più sotto controllo.
Altro tema caldo di confronto è quello della scuola. E anche qui, al momento, a prevalere sembra essere la linea più dura, in linea con le preoccupazione del Comitato tecnico-scientifico sulla possibilità di una terza ondata in arrivo dopo la Befana: gli istituti potrebbero così rimanere chiusi per riaprire i battenti soltanto dopo il 7 gennaio, con buona pace delle famiglie che stanno già facendo tanti sacrifici per gestire i ragazzi. Una linea anticipata, d’altronde, dallo stesso Conte, che aveva parlato di “altri sforzi necessari”.
Non dovrebbe invece cambiare il discusso sistema monitoraggio diviso su tre fasce, con la conferma della colorazione gialla, arancione e rossa a indicare il grado di contenimento della pandemia all’interno dello specifico territorio. Anche perché nonostante le criticità evidenziate, su tutte la non uniformità nella raccolta di dati a livello locale, il governo non ha pronto un piano B. E non dovrebbe subire modifiche la linea adottata già in questi giorni sul fronte sci: nessuna apertura degli impianti durante le vacanze natalizie.
Al momento, dunque, le grida di allarme di un settore che sperava nel Natale per fare finalmente un po’ di cassa resteranno inascoltate. Con la beffa dell’apertura degli impianti in Paesi vicini come Svizzera e Austria: gli italiani che vorranno dedicarsi allo sci dovranno quindi semplicemente oltrepassare i confini, mentre ai gestori dello Stivale non resterà che osservare da lontano gli altri fare affari. Nessuna nuova lieta, infine, per baristi e ristoratori: la chiusura alle 18 dovrebbe rimanere in vigore anche nelle settimane che avvicinano al 25 dicembre.
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