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Il Made in Italy affonda: persi già 50 miliardi di esportazioni

Pubblicato il 02/11/2020 11:35

A pagare un prezzo altissimo per la crisi economica figlia dell’emergenza coronavirus potrebbe essere il nostro caro Made in Italy, che rischia di veder andare di colpo in fumo 11 anni di successi. Tutto spazzato via in un batter d’occhio: pensare che soltanto all’inizio del 2020, quando il Covid-19 non si era ancora diffuso sul territorio italiano, le nostre esportazioni facevano registrare un importante +6,4% rispetto all’anno precedente. Poco dopo, il tracollo: lockdown su tutto il territorio nazionale, Paesi che chiudono le frontiere, trasporti aerei completamente fermi o a singhiozzo. E così nei successivi otto mesi, da febbraio in poi, ecco che il valore delle merci italiane vendute all’estero è sceso del 13,1%.

Il Made in Italy affonda: persi già 50 miliardi di esportazioni

In ginocchio sono finiti soprattutto quelli che un tempo erano i nostri fiori all’occhiello, come la moda e il tessile: esportazioni in calo a fine agosto del 22,4%. Trend molto negativo anche per la meccanica, tra i punti di forza della nostra industria (-17,3%). E ancora: male la pelletteria (-24,3%), così come i mobili e l’arredamento (-16,8% nonostante un segnale di ripresa nei mesi successivi al lockdown). A salvarsi, al momento, sono stati soltanto i settori che meno accusato il colpo della pandemia, ovvero quello farmaceutico e l’alimentare.

Il Made in Italy affonda: persi già 50 miliardi di esportazioni

Alessandro Terzulli, capo economico di Sace (società per azioni diCassa Depositi e Prestiti specializzata nel settore assicurativo-finanziario), ha commentato attraverso le pagine di Repubblica: “Il volume di vendite tornerà ai livelli del 2019 nella migliore delle ipotesi, calcolando una seconda ondata che non faccia troppi danni, con perdite di 45 miliardi di euro rispetto alle previsioni pre-Covid”. Salvare il Made in Italy diventa quindi fondamentale, considerando come in passato abbia rappresentato un preziosissimo salvagente per la nostra economia. Secondo Fabrizio Guelpa, responsabile Industry di Intesa SanPaolo, una mano potrebbe arrivare dal mercato europeo: “Penso assisteremo a una regionalizzazione degli scambi con un aumento di quelli interni all’Ue. Un fattore che potrebbe favorire le 100 mila piccole imprese italiane, per la quali è facile raggiungere i mercati europei”.

Il Made in Italy affonda: persi già 50 miliardi di esportazioni

Difficile comunque, secondo il rapporto Sace, che tessile, abbigliamento e meccanica possano rialzare presto la testa: nel 2021 dovrebbero rimanere 5 miliardi al di sotto dei livelli del 2019. L’occasione per aiutare il Made in Italy a ripartire potrebbe arrivare dai soldi del Recovery Fund, che potrebbero aiutare tanti settori a compiere un passo decisivo verso un futuro più digitale ed ecosostenibile. I tempi, però, non sono certo rapidi: nella migliore dell’ipotesi, se il Parlamento Europeo riuscirà a sbloccare lo stallo attuale, si parla dell’estate 2021. Decisamente troppo tardi, di fronte a una crisi così feroce.

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