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Berlusconi al Quirinale e quel patto con Salvini e Meloni. La rivelazione di Vespa

Pubblicato il 30/10/2020 09:38

Non è solo un rumor, ma una vera e propria rivelazione che arriva dall’ultimo libro di Bruno Vespa: nel patto “anti-inciucio” siglato a settembre nel centrodestra, ci sarebbe la promessa di Matteo Salvini e Giorgia Meloni di sostenere la candidatura di Silvio Berlusconi al Quirinale, quando nel 2022 si voterà in Parlamento per eleggere il prossimo Presidente della Repubblica. La notizia ha quasi del clamoroso. Ma i maligni pensano che – come è ormai consuetudine nel gioco della politica – fare il nome già da ora è solo un modo per “bruciarlo”.

Che Silvio Berlusconi in cuor suo ambisse a diventare Presidente della Repubblica non è un mistero. Fin dai tempi d’oro di Forza Italia, si è sempre parlato di come il vero obiettivo dell’ex premier sia quello di trasferirsi al Quirinale. L’attuale mandato di Sergio Mattarella scadrà a febbraio 2022: nonostante manchi ancora più di un anno, da tempo sono in corso le classiche grandi manovre di Palazzo in vista della delicata partita per il Colle. I candidati più forti restano l’attuale premier Giuseppe Conte e l’ex presidente della Bce Mario Draghi.

E i destini di Conte e Draghi sembrano assai incrociati. Se l’attuale premier dovesse lasciare Chigi a Draghi, è probabile che al Quirinale ci andrà lui. Ma se Conte dovesse resistere a Chigi fino all’elezione del prossimo Presidente della Repubblica, a quel punto il Capo dello Stato sarà probabilmente Draghi. Per Berlusconi, dunque, poche chance. in sottofondo si parla pure di Walter Veltroni come candidato del Partito Democratico.

In un passaggio dell’ultimo libro di Bruno Vespa, riportato dal Corriere della Sera, viene fuori però un autentico patto stipulato da Silvio Berlusconi insieme ai suoi alleati Matteo Salvini e Giorgia Meloni, il tutto per compattare il centrodestra nel sostenere il leader di Forza Italia come prossimo Presidente della Repubblica. “Salvini e Meloni – si legge nel libro di Vespa – hanno assicurato a Berlusconi che, se Forza Italia fosse rimasta fedele alla coalizione, loro lo avrebbero votato come capo dello Stato all’inizio del 2022”.

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