Non ha usato mezze parole, come d’altronde nel suo stile, per dire la sua sulle frasi “disgustose e vane” pronunciate in questi giorni dagli esponenti della sinistra per commentare l’insediamento del governo guidato da Giorgia Meloni e i primi interventi della nuova premier in Aula. Vittorio Feltri si è lanciato in un attacco al vetriolo contro quella “robaccia che appartiene al repertorio di gente incapace di rassegnarsi alla sconfitta”, con chiaro riferimento all’esito delle elezioni del 25 settembre. Con stampa e tv “spazzine” che a loro volta “hanno raccolto una serie di banalità poi offerte al pubblico come riflessioni intelligenti. Non hanno capito un accidente del fenomeno Meloni e cercano da giorni di spiegarcelo. Non solo, ma anche azzardano previsioni funeste decretando la fine di un governo non ancora uscito dalla culla. Ipotizzano un flop, un ritorno prossimo alle urne”. (Continua a leggere dopo la foto)
In un articolo pubblicato sul Tempo, Feltri ha parlato anche di un “odio ancestrale nei confronti di una femmina di successo. Quanta volgarità, quanto disprezzo lurido. I lanciatori di fango non si rendono conto che gli improperi scagliati contro Giorgia colpiscono la massa degli italiani che l’hanno votata perché la stimano, sperano che finalmente il Paese trovi un equilibrio ed esca dalla palude in cui è stato cacciato da governi improvvisati, costruiti nel palazzo e non frutto della volontà popolare”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Ciò che più stupisce – ha scritto Feltri – è che i commentatori da strapazzo giudicano la premier prima ancora che abbia occupato il suo ufficio e abbia cominciato a lavorare. È assurdo criticare un esecutivo prima ancora che abbia mosso il primo passo, tuttavia questo è lo stile dei cafoni che adoperano il computer per lordare chiunque faccia qualcosa di pubblico. Lo stesso stile da osteria usato in aula negli ultimi giorni dalla opposizione che non accetta il fallimento incassato il 25 settembre”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Bisogna saper perdere – ha concluso Feltri – non sempre si può vincere, lo sanno persino i bambini. Ma i bamboccioni progressisti rigettano il tracollo e reagiscono istericamente, rimediando figuracce a raffica. Non c’è verso di far comprendere loro che Meloni, dopo aver trionfato alle consultazioni, continua ad aumentare i suoi consensi registrati dai sondaggi. La signora è gradita ai connazionali in numeri superiori rispetto a quelli che l’hanno preferita. Almeno questo dato dovrebbe fare riflettere coloro che hanno perso”.
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