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Il chip sottocutaneo ora è legale. Ecco come giustificheranno il “controllo totale”

Pubblicato il 16/06/2022 20:36

Quanti di voi, cari lettori, si sono presi del “complottista” dopo aver accennato alla possibilità dell’impianto coatto del famigerato chip sottocutaneo? Siamo pronti a scommetterci, siete in molti. Bene, guarda caso, come spesso accade, il “complotto” si sta progressivamente trasformando in realtà. “Addio a carte e contanti, il chip per pagare con la mano si può acquistare a 199 euro”. Questo il titolo di una articolo di ieri del Corriere della Sera. Dunque, ci siamo.
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I chip sottocutanei saranno acquistabili in Europa

Avevamo già scritto della società anglo polacca Walletmor, ideatrice di un chip da impiantare sottopelle, e del cosiddetto “uomo chip“. La ratio è che, una volta collegato a un conto in banca, il microscopico pezzo di silicio renda possibili immediate transazioni contactless. Ebbene, ora il chip dei “complottisti” è sul mercato e le vendite sono in aumento. A partire dalla primavera del 2021, sono stati venduti 800 impianti. Numeri destinati ad un notevole incremento, visto che tutti i cittadini dell’Unione europea potranno acquistarne uno per circa duecento euro.
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Il funzionamento del chip

Analizzando un po’ quella che è la “scheda tecnica”, scopriamo che il chip di Walletmor pesa meno di un grammo ed è leggermente più grande di un chicco di riso. Comprende un minuscolo microchip e un’antenna racchiusa in un biopolimero, materiale simile alla plastica. Il sistema di funzionamento riprende le basi del già diffuso protocollo NFC, che tutti noi possediamo già sui nostri smartphone. Ovviamente il piccolo strumento strizza l’occhio a quell’eliminazione del denaro contante tanto cara all’Unione Europea e, facendogli prendere due piccioni con una fava, restando in tema di “complottismo”, si rende anche protagonista in quel nefasto progetto che è il transumanesimo.
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Comodità a caro prezzo

Come abbiamo imparato negli ultimi 20 anni, la comodità si paga a caro prezzo. Uno strumento come questo avrà sicuramente sviluppi controversi nell’immediato futuro, a partire dall’immagazzinamento di dati sensibili, fino a diventare un vero e proprio strumento di controllo e manipolazione delle masse.
In un mondo in cui i dati personali valgono oro ber le Big Data, è chiaro che un simile strumento potrà rappresentare una vera e propria backdoor per la nostra privacy. Inoltre, cosa potrebbe succedere se tutta l’identità dei cittadini si riversasse nel chip? Semplice, quello che, più o meno, sta già succedendo in Cina in questi giorni: la cancellazione del cittadino dissidente.