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Il 58% degli italiani fatica ad arrivare a fine mese: i numeri, insostenibili, della crisi

Pubblicato il 06/10/2020 13:22

Sono dati drammatici, quelli elaborati da Doxa ed elencati nelle scorse ore dalla presidnete dell’Ania Maria Bianca Farina, che a fianco del presidente Ivass Daniele Franco ha aperto i lavori della Seconda Giornata dell’Educazione Assicurativa, organizzata dal Forum Ania Consumatori nell’ambito del “Mese dell’Educazione Finanziaria” promosso dal Comitato Nazionale EduFin. Numeri che raccontano di un’Italia in ginocchio, con tante famiglie piombate di colpo dentro il peggiore degli incubi: quello di non sapere più come fare per arrivare a fine mese.

Il 58% degli italiani fatica ad arrivare a fine mese: i numeri, insostenibili, della crisi

L’emergenza coronavirus ha picchiato fortissimo sugli italiani, costretti a rimanere a casa per mesi, senza poter lavorare, in attesa di interventi da parte del governo che si sono rivelati spesso tardivi e non sempre sufficienti. E così sono venuti improvvisamente al pettine i nodi di un sistema che vede nelle donne, nei giovani e nei meridionali le categorie più vulnerabili, le prime a piegarsi sotto i colpi, feroci, della crisi prima sanitaria e poi economica.

Il 58% degli italiani fatica ad arrivare a fine mese: i numeri, insostenibili, della crisi

Il presidente Ivass Franco ha spiegato: “Ci siamo trovati esposti a rischi prima non evidenti o comunque non ben compresi. Si sono confermati i profili di vulnerabilità del sistema economico di fronte a eventi di tipo catastrofale”. Per ripartire bisognerà innanzitutto rafforzare la prevenzione e la capacità di gestione delle crisi “cruciale per rendere individui e imprese più consapevoli dei rischi che corrono e degli strumenti che possono attivare per gestirli”.

Il 58% degli italiani fatica ad arrivare a fine mese: i numeri, insostenibili, della crisi

In attesa che il Paese provi a rialzare la testa, però, i dati fanno paura. La quota delle famiglie che si dichiarava in difficoltà era del 46% a giugno. Da lì in poi, è andata aumentando fino a raggiungere l’attuale 58%. Una percentuale mostruosa che è anche spia di una paura ormai dilagante, che impedisce agli italiani di vedere un futuro sereno davanti a loro. Dati che non possono essere nascosti sotto il tappeto, insieme alla cenere di questi mesi.

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