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Adesso il governo tassa anche le mancette ai figli: la legge per la lotta al contante è follia

Pubblicato il 02/10/2020 16:01

La lotta del governo ai contanti si fa sempre più dura. Perché è anche dal contante che passa la libertà dei cittadini. Basti pensare che tra le novità ce ne sta una che è particolarmente fastidiosa e pericolosa: sotto la lente del fisco passeranno anche i semplici scambi di denaro all’interno dello stesso nucleo familiare. Attenzione, ad esempio, ai soldi donati ai figli! Come spiega Di Lollo su Il Giornale, “tutto parte da una legge che riduce il tetto all’uso del contante. Si tratta della legge di Bilancio 2020. Con questa norma il governo ha disposto che, a partire dal primo luglio 2020, l’utilizzo del contante (oltre il quale si applica il divieto al trasferimento di moneta cash fra soggetti diversi) viene ridotto da 3mila a 2mila euro, per poi ridursi ulteriormente a mille euro a decorrere dal primo gennaio 2022”.

Dal primo luglio scorso anche tra genitori e figli sarà dunque necessario rispettare il limite all’utilizzo dei contanti. Per trasferimenti di denaro sopra i 2mila euro un genitore dovrà procedere con un bonifico o un pagamento comunque tracciato. A partire dal 2022, dunque, la soglia di mille euro sarà applicabile a tutte le operazioni. “Alla luce delle nuove regole, prestare soldi ai propri figli potrebbe insomma costare caro. Così, quella che un tempo era una pratica di uso comune, cioè donare un piccolo capitale al figlio o al nipote, oggi può facilmente diventare indice di evasione”.

Capita spesso che il figlio o la figlia riceva contanti in regalo dai genitori o dai parenti. In questi casi, se non si presta bene attenzione a come si regalano i soldi, si rischia di dover pagare multe. “Affinché sul passaggio di denaro non venga imposta la tassa sulle donazioni (con relative sanzioni), è necessario rispettare alcuni piccoli accorgimenti. Il passaggio di denaro deve avvenire, innanzitutto, come prestito infruttifero. Si tratta di un finanziamento tra privati. La regola è che, per non avere problemi con il fisco, tutto deve avvenire in forma occasionale”.

Il che significa che una persona non può concedere del denaro in forma abituale al beneficiario. Altrimenti decadrebbero i presupposti e diventerebbe un finanziamento che solo le banche e gli operatori abilitati possono fare. “Qualcosa che fa storcere il naso a chi non crede in questa norma. Il prestito deve essere poi corredato da una scrittura privata fra le parti in modo tale che l’Agenzia delle entrate possa sapere con certezza da dove proviene il denaro, dove va a finire e per quale scopo”. Siamo alla follia.

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