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Green pass e mascherine, il tradimento delle Regioni (anche di cdx). Le loro richieste

Pubblicato il 17/03/2022 10:45

Ci si aspettava un vero allentamento delle misure del governo, e invece tutto si risolverà in piccoli e insignificanti contentini. Ahinoi con la complicità delle Regioni, comprese quelle di centrodestra. C’è una bella differenza infatti tra il fare propaganda e dire in tv certe cose e poi tradire i cittadini nelle stanze del potere. Resteranno infatti Green pass e mascherine. Come scrive Repubblica, “allo stadio con mascherina e Green Pass base e a bordo dei mezzi pubblici con in tasca lo stesso certificato, ma anche con la Ffp2 sul viso. Queste due novità, proposte ieri dalle Regioni, dovrebbero entrare nel decreto del governo sull’allentamento delle misure anti Covid in vista della fine dello stato di emergenza, prevista per il 31 marzo”. (Continua a leggere dopo la foto)

I presidenti delle Regioni si sono riuniti nella mattinata del 16 marzo e hanno deciso di non procedre con l’allentamento delle misure restrittive. E hanno stabilito pure “che se la situazione dovesse peggiorare si può sempre tornare indietro, ripiegando su misure più rigide”. I punti chiave della loro proposta riguardano le mascherine e il Green Pass. “Sulle prime, si chiede che le protezioni vengano sempre tenute al chiuso (e appunto, nel caso dei mezzi di trasporto si ricorra alle Ffp2) e all’aperto in caso di assembramenti. Nei luoghi di lavoro bastano le chirurgiche, ma perché possano essere usate va prevista una deroga”. (Continua a leggere dopo la foto)

È importante sapere che con la decadenza dello stato di emergenza infatti non saranno più classificate come Dpi, cioè dispositivi di protezione. Riguardo al Green pass si parla di una “rimodulazione graduale”, espressione che piace tanto al ministro alla Salute Roberto Speranza, che di allentamenti non vuole proprio sentir parlare. Si è abituato così bene a questa condizione che ha paura che un ritorno alla normalità gli costi caro. “Il Green Pass potrà essere eliminato per accedere alle attività all’aperto, come bar e ristoranti. Si tratta della stessa linea del governo. Le Regioni però chiedono che nei contesti a rischio assembramenti, come appunto gli stadi ma anche concerti o parchi divertimento, si mantenga il certificato base (che si ottiene con vaccino, guarigione e tampone)”. (Continua a leggere dopo la foto)

Dunque dove sono le buone notizie? Non ce ne sono. C’è solo il contentino dell’eliminazione del Super Green Pass, che non sarà più necessario per lavorare neanche per gli over 50 (che hanno comunque l’obbligo di vaccinarsi), ai quali servirà comunque il pass base per svolgere quasi tutte le altre attività al chiuso (come andare al ristorante). Poi c’è la grana hotel. Anche loro avrebbero voluto maggiore sostegno da parte delle Regioni e invece si ritrovano traditi. Le Regioni hanno però chiesto che l’isolamento riguardi solo i positivi sintomatici, ma il governo ha detto No.

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