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“Ecco chi saranno i viceministri e i sottosegretari”. 40 poltrone e una nuova guerra di nomine nel centrodestra

Pubblicato il 24/10/2022 08:32

Giorgia Meloni e i suoi ministri hanno giurato. Guerra delle nomine finita quindi? Macché! È proprio adesso che viene “il bello”. Il governo è pronto a partire, e con lui anche il grande Risiko dei posti di sottogoverno. Una seconda occasione per i tanti trombati dalle poltrone più alte. E stando ai soliti ben informati lo scontro ora è totale. I componenti dell’esecutivo sono per legge massimo 65, compresi ministri senza portafoglio, viceministri e sottosegretari di Stato. Quindi, tolti i 24 dicasteri già assegnati e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ne restano una quarantina. Come racconta il Corriere in un retroscena, “l’incarico che Meloni ha fretta di assegnare è il sottosegretario alla presidenza con delega all’attuazione del programma, destinato a Giovanbattista Fazzolari. Rimasto fuori dalla squadra di governo, il senatore di Fratelli d’Italia entrerà a Palazzo Chigi col compito di sovrintendere al rispetto, da parte di ogni ministro, della linea politica tracciata dalla premier. Dai calcoli di chi lavora al dossier dei numeri due, al partito che ha vinto le elezioni spetta il doppio dei posti rispetto alla somma di Lega e Forza Italia”. Si capisce bene, dunque, che c’è ancora tanto da litigare, con un Berlusconi in grande spolvero. (Continua a leggere dopo la foto)

Racconta ancora il Corriere: “Il neo deputato Maurizio Leo sarà in Via XX Settembre con una delega (pesante) alle Finanze. Altra materia delicatissima è la sicurezza della Repubblica. Per Franco Gabrielli, al quale Mario Draghi affidò i Servizi segreti due settimane dopo la nascita del governo, Meloni ha tutto il tempo per decidere. Un altro nome di FdI evidenziato in giallo è quello del ligure Gianni Berrino, in corsa per lavorare al ministero del Turismo con Daniela Santanchè. Paola Frassinetti, altra meloniana, punta all’Istruzione e al Merito, ma il ministero dove si è insediato ieri il leghista milanese e docente di Diritto romano Giuseppe Valditara piace (molto) anche alla ex presidente della commissione Cultura della Camera Valentina Aprea, già deputata di Forza Italia che il 25 settembre non è stata rieletta”. Ma Silvio Berlusconi, si diceva, è pronto a dare battaglia. “Deluso dal numero dei seggi parlamentari e dai ministeri conquistati, preme per ottenere compensazioni”. (Continua a leggere dopo la foto)

La prima richiesta del Cavaliere, che ha perso il braccio di ferro con Meloni sulla Giustizia, è far avere a Francesco Paolo Sisto una scrivania in Via Arenula come vice di Carlo Nordio. “La seconda richiesta è avere l’ex capogruppo Paolo Barelli come numero due di Matteo Piantedosi al Viminale e la terza riguarda Valentino Valentini: quest’ ultimo, che ha difeso Berlusconi in tv dopo le esternazioni sulla ritrovata amicizia con Putin, sembra destinato alla Farnesina, dove ieri il vicepremier Antonio Tajani ha fatto il passaggio di consegne con Luigi Di Maio. Berlusconi dovrà anche risolvere il problema del Sud, rimasto a corto di ministri. Francesco Battistoni resterà sottosegretario all’Agricoltura e FI dovrebbe mantenere la delega all’Editoria, o con la riconferma di Giuseppe Moles o, più probabilmente, con il senatore Alberto Barachini, presidente uscente della Vigilanza Rai”. (Continua a leggere dopo la foto)

E ancora: “Deborah Bergamini, che era ai Rapporti con il Parlamento nel governo Draghi, potrebbe restare al suo posto con il nuovo ministro Luca Ciriani. Un ruolo non secondario avrà Maurizio Lupi, il leader di Noi con l’Italia che è rimasto fuori dal governo”. Per Salvini, invece, la priorità è avere come vice o sottosegretario il fedelissimo Edoardo Rixi, che ha già svolto entrambi gli incarichi nel primo e nel secondo governo di Giuseppe Conte. “Tra i desiderata di Salvini ci sono i coordinatori della Lega in Calabria (Giacomo Saccomanno), in Abruzzo (Luigi D’Eramo), in Molise (Michele Marone) e in Sicilia (Nino Minardo)”.

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