I ragazzi italiani, dopo l’anno più travagliato del recente passato, bocciano in toto il governo giallorosso e la gestione dell’emergenza Covid-19. Dopo mesi di stop and go, con lezioni alternata tra casa e aule, la maggior parte di loro sostiene infatti di sentirsi meno preparata, ritiene peggiorata la propria capacità di socializzazione e si dice più stanco che in passato. Anche perché nel frattempo ha dovuto rinunciare allo sport. Quello fotografato dal’indagine Ipsos per Save the Children è un 2021 di ansie e paure per gli studenti. Che non hanno apprezzato il modo in cui la politica ha affrontato la pandemia.
Il 42% degli intervistati, infatti ha detto di ritenere “ingiusto” il fatto che agli adulti sia permesso andare a lavoro mentre i giovani vengono tenuti il più possibile lontani dalle scuole. Per quasi la metà (il 46%), quello trascorso finora è stato senza mezzi termini un “anno sprecato”. Sulla base dei dati dell’indagine, Save the Children stima che almeno 34 mila studenti delle superiori, a causa delle assenze prolungate, potrebbero trovarsi a rischio di abbandono scolastico. Un numero preoccupante e che va ad aggiungersi a una problematica già esistente, quella della dispersione, a prescindere dal Covid-19.
Lo studio ha anche evidenziato come più di sette ragazzi su dieci abbiano riportato di casi positivi fra studenti o docenti: in quattro casi su dieci si tratta di compagni di classe, in un caso su 4 (26%) ad aver contratto il virus è stato un insegnante. Nonostante la presenza di casi di Covid-19 a scuola abbia generato preoccupazione nel 74% degli intervistati, i ragazzi positivi sono stati supportati dai compagni di classe nella stragrande maggioranza dei casi (82%) anche se il 14% degli intervistati segnala episodi di ragazzi contagiati che si sono chiusi in sé stessi. Per quanto riguarda la didattica a distanza, il 28% degli studenti ha dichiarato che almeno un loro compagno di classe dal lockdown di questa primavera a oggi ha smesso di frequentare le lezioni. Tra le cause principali delle assenze durante la Dad, la difficoltà di connessione e la mancanza di concentrazione.
Save the Children ha ricordato a tal proposito anche i dati Istat relative alla disponibilità nelle famiglie italiane di degli strumenti tecnologici, nonché di spazi abitativi adeguati. Di fatto, ad oggi, più di uno studente su tre (35%) si sente meno preparato di quando andava a scuola in presenza e il 35% quest’anno deve recuperare più materie dell’anno scorso. Quasi quattro studenti su dieci dichiarano di avere avuto ripercussioni negative sulla capacità di studiare (37%). Per quasi 6 studenti su 10 (59%), infine, la propria capacità di socializzare ha avuto ripercussioni negative, così come il proprio umore (57%). Gli adolescenti dicono di sentirsi stanchi (31%), incerti (17%), preoccupati (17%), irritabili (16%), ansiosi (15%), disorientati (14%), nervosi (14%), apatici (13%), scoraggiati (13%), stati d’animo di cui parlano prevalentemente con la famiglia (59%) e gli amici (38%), ma che per più di uno su cinque rimangono un pesante fardello da tenersi dentro, senza condividerlo con nessuno (22%).
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