Massimo Giletti è finito nella bufera dei sinistri del Sistema dopo l’ultima puntata di “Non è l’Arena” condotta in collegamento dall’Ucraina. Per Selvaggia Lucarelli e Andrea Scanzi tutti possono fare dirette dai luoghi di guerra tranne Giletti. Al conduttore è stata contestata la “spettacolarizzazione” della guerra, ma anche un certo protagonismo. Fra i detrattori Selvaggia Lucarelli, che oltre a criticare Giletti ha anche scritto: “A Odessa c’è il coprifuoco alle 20 (lì sono 1 ora avanti). Come faceva Giletti a stare per strada? O lo ha violato o l’inizio era registrato”, ha attaccato su Twitter. (Continua a leggere dopo la foto)
Poi la giornalista ha specificato che per lei la prima parte del programma era sicuramente registrata, come ha ribadito in un post successivo: “La prima parte del collegamento in cui lui sembrava in diretta tra spari e missili era registrata alle 18.45 circa, poco prima del coprifuoco. Ovviamente si è ben guardato dal dirlo per non togliere il brivido agli spettatori”. E ancora: “Dovrebbe raccontare la guerra e improvvisamente sembra tutto il set di un film di serie B”. A darle manforte è arrivato poi Andrea Scanzi, che sempre via social ha scritto: “Uno dei momenti più bassi, finti, sgradevoli, caricaturali e imbarazzanti nella storia del ‘giornalismo’. E in generale nella storia dell’uomo”. (Continua a leggere dopo la foto)
Scanzi ha poi concluso con: “Poraccitudine come se piovesse. Che pena, che tristezza, che imbarazzo”. Di Scanzi Giletti per ora non si è curato, ma alla Lucarelli ha prontamente risposto, vincendo game, set e match. Davanti alle accuse della giornalista, il conduttore di “Non è l’Arena” ha replicato, durissimo: “Credo che la Lucarelli esprima il suo meglio quando alza le palette a ‘Ballando con le stelle’ – ha detto all’Adnkronos – Non merita nessun altro tipo di commento”. In conclusione, e a onor del vero, ricordiamo che Giletti nasce proprio come inviato di guerra. Non è un improvvisato, quindi, ma un giornalista che per l’occasione è tornato alle origini.
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