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Avvelenato a 5 anni! L’odissea del piccolo Jacopo. I genitori chiedono un maxirisarcimento allo Stato

Pubblicato il 06/01/2023 13:10 - Aggiornato il 06/01/2023 15:52

I genitori del piccolo Jacopo hanno chiesto, a buon diritto, un risarcimento di un milione e mezzo di euro allo Stato. A soli 5 anni il bimbo soffre di leucemia, e il luogo in cui abita non lascia adito a dubbio alcuno. Jacopo e la sua famiglia vivono in quel rione Tamburi di Taranto che abbiamo tristemente imparato a conoscere. Nelle immediate vicinanze degli stabilimenti delle acciaierie ex Ilva, il quartiere conosce dati impressionanti e assolutamente fuori scala di tumori. Jacopo si è ammalato quando era ancora piccolissimo, ora è soggetto a cicli di chemioterapia ed altre cure, e la sua famiglia ritiene ci sia un evidentissimo legame con le emissioni inquinanti della fabbrica siderurgica. Oggi si è tenuta la prima udienza dinanzi al tribunale civile di Lecce. “Questo processo – affermano i legali della famiglia, come si legge sulla Gazzetta del Mezzogiorno – si inserisce nel solco tracciato da numerose sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo che, in materia, hanno già avuto modo di affermare la responsabilità dello Stato italiano”. I legali, nella stessa nota, hanno aggiunto che “all’esito di uno studio condotto dall’Istituto superiore di sanità, il latte della madre di Jacopo è risultato, tra gli altri, contaminato da diossine, pcb e furani, tutte sostanze tossiche, tra cui un marker specifico dell’industria metallurgica quale il furano”. “Chiediamo giustizia per le sofferenze di nostro figlio”, ha dichiarato ai cronisti la madre del piccolo. (Continua a leggere dopo la foto)

Genitori risarcimento milione e mezzo Stato

Le fa eco il padre di Jacopo, per cui “uno Stato civile non può sacrificare la salute dei cittadini in nome della tutela del lavoro”. Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Anton Giulio Lana, Mario Melillo, Cosimo Portacci e Maria Immacolata Riso, ha quindi rilasciato la nota in cui dichiarano: “È emblematico della grave situazione per la salute dei bambini di Taranto, specialmente di coloro che vivono nel quartiere Tamburi e Paolo VI. Lo Stato è sicuramente responsabile di quanto accaduto al bambino avendo omesso ogni intervento per rimuovere il rischio di contrarre tumori e altre gravi malattie da parte della popolazione tarantina che vive nelle zone a ridosso dello stabilimento”. La prossima udienza, in cui sarà avviata l’istruttoria, è fissata per il 20 aprile.

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