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“Gravi rischi per la salute”. La lista dei farmaci indagati dall’Ema (e un nostro dubbio finale)

Pubblicato il 11/02/2023 15:28 - Aggiornato il 11/02/2023 16:03
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Farmaci con pseudoefedrina, l’Ema: “Possibili gravi rischi”. Vengono usati da anni per curare il raffreddore

Si fa sempre più nebuloso l’universo della medicina, soprattutto quando ci sono di mezzo i farmaci. Ora scoppia l’allarme per i quelli usati comunemente, e da decine di anni, per curare il raffreddore: sotto indagine ci è finita la pseudoefedrina, un principio attivo che potrebbe causare gravi rischi per la salute. A dirlo non è qualche sito complottista che ce l’ha con Big Pharma, ma l’Ema stessa, l’agenzia europea per il farmaco attraverso il Prac, ossia il suo Comitato di sicurezza, il quale ha avviato una revisione. Questo perché si è scoperto che la pseudoefedrina potrebbe avere effetti collaterali importanti. Si tratta di farmaci usati comunemente per trattare il raffreddore e l’influenza, ma anche mal di testa, febbre e dolore o rinite allergica. Si parla addirittura della possibilità che queste farmaci vengano ritirati in tutta l’UE. Ma quali sono i rischi per la nostra salute? “Sindrome da encefalopatia posteriore reversibile”, e “sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile”. Le due patologie possono provocare un ridotto afflusso di sangue al cervello, un’ischemia e in alcuni casi “complicanze gravi e pericolose per la vita”, come scrive l’agenzia. Ma quali sono i medicinali interessati? (Continua a leggere dopo la foto)
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Il comunicato diffuso dall’Ema, e ripreso in Italia dall’Aifa, contiene i nomi commerciali di alcuni farmaci contenenti pseudoefedrina e che vengono comunemente usati per curare il raffreddore. Tra questi: Actifed, Aerinaze, Aspirin Complex, Clarinase, Humex rhume e Nurofen Cold and Flu. Ma contengono la pseudoefedrina anche il Fluimucil influenza e raffreddore e l’aspirina influenza e naso chiuso. “La pseudoefedrina agisce stimolando le terminazioni nervose a rilasciare la noradrenalina, che provoca il restringimento dei vasi sanguigni. Ciò riduce la quantità di fluido rilasciato dai vasi, con conseguente minore gonfiore e minore produzione di muco nel naso”, spiegano da Ema. (Continua a leggere dopo la foto)

Aifa: “Rapporto beneficio/rischio dei farmaci con pseudoefedrina rimane positivo”

Come precisa Repubblica, l’Aifa si è poi affrettata a pubblicare una nota che si riferisce a un concetto che abbiamo ben imparato a conoscere durante la pandemia Covid e l’utilizzo di vaccini, ossia il rapporto rischi/benefici. L’agenzia italiana ha ribadito che “attualmente il rapporto beneficio/rischio di tali farmaci rimane positivo e non si ravvedono problematiche di sicurezza urgenti che implichino azioni restrittive immediate sull’uso di questa classe di medicinali”. Ora si attendono le analisi da parte del Comitato di sicurezza di Ema per vederci più chiaro. Se venissero confermati i sospetti sui possibili gravi rischi dei farmaci con pseudoefedrinacosa accadrà? E a chi li ha presi in passato? Una domanda infatti sorge spontanea: questi farmaci si prendono da decine di anni, perché salta fuori solo ora che potrebbero addirittura causare ictus?

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