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“Euro-patrimoniale”. Ecco cosa sta preparando la sinistra con l’aiuto dell’Europa: “Odio di classe”

Pubblicato il 15/07/2023 09:23
Europa Tax the rich patrimoniale

Sconfitti politicamente e sempre più lontani dalla realtà e dalle vere esigenze dei cittadini, quelli della sinistra non sanno più a cosa appigliarsi e come. E così ora rilanciano l’idea della patrimoniale sotto lo slogan (neanche fossero Robin Hood) di togliere ai ricchi per dare… ai poveri? No. Nemmeno più questo fanno finta di volere. Ora vogliono togliere ai ricchi per dare al Green. Spieghiamola bene, però. In Europa si fa strada “a furor di popolo” una patrimoniale sui ricchi, “per finanziare la transizione climatica e sociale e aiutare i paesi vittima di deregolamentazione climatica”. Parole dei promotori della petizione “Tax the rich”. Dietro questa presunta raccolta firme che viene “dal basso”, ci sono in realtà diverse personalità importanti e influenti nel campo della sinistra. Thomas Piketty, il presidente del Partito socialista belga Paul Magnette, il coordinatore mondiale dell’Alleanza progressista Conny Reuter, l’eurodeputata francese Aurore Lalucq e, ovviamente, Ong come Oxfam. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’Iniziativa dei cittadini europei (ICE), istituto creato nel 2012 e previsto dal Trattato di Lisbona, permette ai cittadini “che riescano a raccogliere almeno un milione di firme provenienti da almeno sette Stati membri hanno il diritto di chiedere alla Commissione europea di proporre o modificare un atto giuridico europeo”. Quindi ora è su questa piattaforma che ci si sta muovendo. Se la petizione otterrà dunque le firme necessarie, la Commissione dovrà procedere con l’iter. La petizione “Tax the rich” potrebbe ora essere condivisa dai principali leader di sinistra e ultrasinistra d’Europa, Elly Schlein compresa. Ma cosa chiedono nel dettaglio? (Continua a leggere dopo la foto)
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Europa, “Tax the rich”: la patrimoniale per la transizione Green

Nella spiegazione degli obiettivi della raccolta firme “Tax the rich”, ripresa da Il Giornale, si legge: “È urgente riorientare radicalmente l’Europa verso una transizione climatica giusta e democratica”, e questo va fatto con una “imposta sulle grandi fortune”. Il gettito di questa nuova tassa sui grandi patrimoni dovrà andare dunque ai più bisognosi? Macché. “Dovrebbe essere destinata ad una giusta transizione ecologica e sociale, alimentando le politiche dell’Unione e degli Stati membri dedicate a tale scopo”. La proposta è stata già sottoscritta da oltre 130 parlamentari europei. Ma quanto dovranno pagare i “ricchi”? Una ipotesi è l’1,5% annuale sui patrimoni oltre i 50 milioni.

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