Già era filtrato da qualche settimana, ma ora è ufficiale e certifica palesemente l’ipocrisia dell’Unione europea, che è “green” con le tasche degli altri, assai meno green quando i rapporti di forza sono diversi. Dunque, la commissione europea ha ufficialmente rinnovato, per altri dieci anni ovvero fino al 2033, l’autorizzazione al commercio e all’utilizzo nei 27 Paesi membri dei prodotti a base di glifosato, il pesticida – notoriamente – cancerogeno che, non più tardi di alcuni giorni fa, era al centro del maxi-risarcimento da 1,56 miliardi di dollari cui è stata condannata, negli Stati Uniti, la Bayer/Monsanto: l’utilizzo del diserbante al glifosato, commercializzato col nome “Roundup”, è responsabile, secondo una corte del Missouri, del linfoma non-Hodgkin di cui soffrono alcuni agricoltori. Nonostante l’evidente nesso causale certificato da un tribunale, Bruxelles prosegue per la sua strada. La scadenza della licenza era prevista per il 15 dicembre 2023. Il rinnovo interviene sebbene l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) abbia classificato il dibattuto principio attivo come “probabilmente cancerogeno per gli esseri umani” già nel 2015. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il Parere dell’EFSA
In laboratorio è stato dimostrato che questa sostanza può provocare stress ossidativo e danni genetici e persino l’Oms lo definisce “potenzialmente” pericoloso per il cancro. Non c’è stato un accordo tra gli Stati membri dell’Ue ( era necessaria una maggioranza qualificata di 15 dei 27 Paesi Ue, l’Italia si è astenuta) sicché la commissione a guida von der Lyen ha deciso autonomamente. Ora, consentiteci di pensare male e di ricordare che nel 2018 il colosso farmaceutico tedesco Bayer ha acquistato, per la cifra di 63 miliardi di euro, la Monsanto, gigante dell’agroindustria: potrebbe mai, la commissione europea, contraddire la Bayer, quando ha dimostrato importantissime connessioni con Big Pharma in era Covid-19? Ma torniamo sul tema del glifosato. Era appena il 2017, allorché vennero rilasciati i cosiddetti Monsanto Papers, da cui emergeva come la multinazionale, poi acquisita dalla Bayer, avesse interferito sugli studi finalizzati a promuovere la sicurezza del glifosato stesso. Non tenendo conto di tutto ciò, e di fatto smentendo tanto lo IARC quanto l’Oms, l’Autorità europea per la sicurezza degli alimenti (EFSA) ha dato il suo parere positivo al rinnovo della concessione, assicurando che l’uso della sostanza non solleva “preoccupazioni critiche”. Il glifosato, l’erbicida di maggiore impiego al mondo, si è diffuso anche grazie alla sua enorme convenienza: nel 1973 l’utilizzo per ettaro aveva un costo di circa 300 euro, al cambio attuale; oggi è crollato a soli 7 euro. (Continua a leggere dopo la foto)
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Green o non green?
Infine, è appena il caso di ricordare che in teoria, solo in teoria, la riduzione dell’uso dei pesticidi è un punto chiave del Green Deal europeo, per l’attuazione delle Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030. Sicché per dare il proverbiale contentino, la Commissione europea ha proposto misure di attenuazione del rischio del glifosato, come possiamo leggere su Il Fatto Quotidiano. In particolare, dovrà essere controllata e ridotta l’applicazione a spruzzo effettuata in ambito agricolo. È richiesto un margine non irrorato nei campi di almeno 5-10 metri e ugelli che riducano la deriva dell’irrorazione di almeno il 75%, a meno che la valutazione del rischio effettuata per l’uso di prodotto fitosanitario specifico indichi che tale mitigazione non sia necessaria o possa essere ridotta.
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