Doveva uccidere il Pd e hanno finito per prenderlo sotto braccio e sedersi insieme sulle poltrone che contano. Dovevano uccidere il Mes e invece le parole pronunciate in queste ore da Paola Taverna ci confermano come il Salva-Stati sia ancora vivo e pericolosamente vegeto. All’Uomo Ragno non potranno puntare perché, stando a una celebre canzone degli 883, qualcuno ci ha già pensato prima. Non fosse tutto molto serio, verrebbe da ridere nel perdere il conto cercando di elencare tutte le giravolte grilline. Perfettamente riassumibili proprio dalle ultime dichiarazioni della “pasionaria” pentastellata per eccellenza.
Subito dopo il voto con cui il Movimento ha tradito l’ennesima promessa agli elettori, un sì alla riforma del Mes che è primo passo verso l’adesione dell’Italia al Fondo, la vicepresidente del Senato Taverna è infatti corsa a farsi intervistare da Repubblica per chiarire “Quella sul Mes è una vittoria, è uno strumento obsoleto che mai utilizzeremo. Sospendere il Patto di Stabilità farà sì che nessuno abbia più bisogno di accedere al Fondo, abbiamo ucciso quel meccanismo”. Ancora una volta, insomma, una lettura che ribalta completamente la realtà.
La Taverna e il M5S festeggiano per “aver ucciso il Mes” quando invece, approvandone la riforma, non hanno fatto altro che obbedire ai diktat della Troika. La quale, non appena la Bce smetterà gli sforzi attuati in periodo di emergenza, imporrà all’Italia anche l’adesione al Fondo, passaggio ormai inevitabile. Non c’è però da stupirsi più di tanto, considerando che la pasionaria grillina era la stessa che in tempi non sospetti urlava al Pd rabbiosa, dal palco: “Mafiosi, schifosi, siete delle merde, ve ne dovete andare, dovete morire”.
Ieri il Pd doveva morire salvo poi trasformarsi, qualche mese, in fido compagno di viaggio insieme al quale spartirsi le poltrone. Oggi a dover morire è il Mes, che ovviamente gode in realtà di ottima salute e, anzi, tornerà presto a stagliarsi all’orizzonte. Fossimo nello spietato Far West di certi film, certo i grillini non godrebbero di gran fama come sicari. Paola Taverna si conferma, invece, regina delle giravolte. Non certo l’unica all’interno di un Movimento che ha ormai perso qualsiasi briciola di credibilità, voltando per l’ennesima volta le spalle agli italiani che avevano creduto alle sue promesse.
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