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“Esigo d’essere curato! Raggiungere tempi d’attesa così lunghi corrisponde al fallimento della Sanità Pubblica”

Pubblicato il 14/07/2021 19:13 - Aggiornato il 14/07/2021 19:14

di Luca Corrarati

Dovrebbe essere il grido di tutti, lasciamo da parte la pandemia e torniamo indietro nel tempo; occupiamoci dei problemi strutturali della Sanità Pubblica.

Sappiamo bene che già prima del Covid i tempi d’attesa per una visita specialistica oppure per un esame s’aggiravano e s’aggirano oggi nell’ordine dei sei-dieci mesi.

Per non parlare del pronto soccorso, essere ricoverati entro le dodici era già un successo anni fa.

Ovviamente la colpa non è degli uomini e delle donne che lavorano negli ospedali, i quali, anzi, con le loro braccia sin troppo robuste tengono stoicamente in piedi la struttura stessa.

La colpa è di chi le braccia le ha tolte e non ne vuole, ovviamente, aggiungere altre; è inaccettabile che la Sanità stessa si degradi sottostando a queste logiche di “tagli” o “sprechi” che dir si voglia, abbiamo capito ormai cos’ha causato questa scellerata logica.

Prima ancora, però, è necessario alleggerire il carico delle strutture ospedaliere e questo è possibile solo ed unicamente attraverso i medici di base; i quali, se finalmente venissero messi nelle condizioni, tornerebbero a svolgere quel nobilissimo ed importantissimo ruolo cui hanno dedicato la vita.

Dal loro potenziamento deve cominciare la rinascita della Sanità Milanese, in concomitanza col ridare quantomeno dignità all’operatività delle strutture ospedaliere tutte.

Rinnovo la mia vicinanza agli operatori dicendo che aspettare più di dodici ore per essere ricoverati è sintomo che il personale è inferiore al necessario ed altresì non ha strumenti adeguati per svolgere il proprio compito, a partite dal numero sottodimensionato dei posti letto con tutto ciò che ne consegue.

Questa vergogna può finire solo riportando i cittadini al centro dei pensieri del Sindaco, non più considerati “utenti” ma bensì, evviva Dio, esseri umani.

Niente tagli e niente sprechi sulla salute, nessuno dev’essere abbandonato a se stesso per mesi e mesi in attesa di una visita specialistica od esame.

Così come i medici di base non devono essere abbandonati a loro stessi, oggi quasi impossibilitati a visitare tanto sono oberati.

Possiamo dire che l’aver raggiunto tempi d’attesa di sei mesi corrisponde al fallimento della Sanità Pubblica?

E che nessuno s’azzardi ad usare la pandemia come scusa o giustificazione in quanto lo stato pietoso in cui versa la Sanità precede di gran lunga il Covid.