Il governo ha chiesto sostegno sulle nuove restrizioni anti-Covid in arrivo con il prossimo decreto, ma la risposta delle opposizioni al momento resta fredda. I leader del centrodestra valutano con attenzione le prossime mosse, con l’astensione in Aula che al momento sembra essere l’ipotesi più accreditata. Un modo per rimanere in bilico tra l’adesione e il contrasto all’esecutivo Conte, senza prendere una posizione di netta avversione fin da subito. Anche perché i numeri sulla seconda ondata non sono rassicuranti e andare all’attacco dei giallorossi in maniera frontale rischia di rivelarsi un autogol sopratutto per chi (Matteo Salvini) si trova già a fare i conti con sondaggi non troppo benevoli.
Il centrodestra attende in ogni caso di ascoltare con chiarezza l’agenda dell’esecutivo, che visto il peggiorare della situazione si appresta a varare una serie di misure che spaziano allobbligo di mascherine alle restrizioni per la movida nelle città, le cerimonie e gli eventi. Salvini non ha nascosto un certo scetticismo, parlando di “tentativi di collaborazione che fin qui sono finiti tutti male”. Più cauta Giorgia Meloni, che al momento si è trincerata dietro un atteggiamento estremamente attendista, senza sbilanciamenti.
Chiaro, però, che l’opposizione abbia ancora il dente avvelenato per il rigetto della mozione che puntava a rendere pubblici i dati del Comitato tecnico scientifico. Le premesse per una stretta di mano, insomma, non sembrano essercim anzi. Forza Italia in tutto questo ha deciso per ora di imitare l’atteggiamento degli alleati, senza strappi: “Decideremo nelle prossime ore, alla luce di quanto farà sapere il governo” è la linea dettata in queste ore della capogruppo degli azzurri Mariastella Gelmini
Attesa, insomma, per quanto riferirà in Aula il ministro per la Salute Roberto Speranza. Ma l’astensione sembra a tutti il modo più efficace per non prendere posizioni nette, un compromesso che impedirebbe al governo di bollare come “irresponsabile” l’opposizione in un momento così critico ma lascerebbe in sospeso tutti i dubbi sulle mosse dell’esecutivo, pronti a trasformarsi in accuse col passare dei giorni. Con un occhio alla curva dei contagi che rischia di far precipitare rapidamente la situazione e spingere i giallorossi a nuove misure di contenimento.
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