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Dalle mascherine contraffatte agli aiuti, oltre 8 miliardi di frodi sospette durante la pandemia

Pubblicato il 25/06/2021 11:19

Un vero e proprio “business della pandemia”, con affari che spaziavano dalle mascherine e dai gel disinfettanti contraffatti venduti a prezzi esorbitanti, approfittando della paura degli italiani durante le prime fasi dell’emergenza Covid, fino ad arrivare ai tentativi di ricevere aiuti dallo Stato senza averne requisiti. Crimini contro i quali ha puntato i riflettori l’ultima relazione dell’Uif, l’unità di informazione finanziare della Banca d’Italia che riceve le segnalazioni di operazione sospette da banche, notai, Poste e commercialisti.

Stando al dossier, nel giro di affari illegali generato dalla pandemia si sono tuffati anche personaggi legati al mondo della politica in maniera più o meno forte. Le segnalazioni che hanno riguardato contesti a rischio legate all’emergenza Covid sono state, nel 2020, 2.277 per un valore complessivo di “operatività sospetta” pari a 8,3 miliardi di euro. La maggior parte di questi casi si è concentrato nelle prima fase, quando il virus era appena arrivato in Italia, e ha avuto come oggetto la compravendita di materiale sanitario e dispositivi di protezione individuale.

Nella seconda fase, invece, ecco spuntare l’erogazione e l’utilizzo incongruo di finanziamenti garantiti o contributi a fondo perduto. Circa il 64% delle segnalazioni ha ricevuto, si legge ancora nel documento, un feedback positivo da parte degli organi investigativi, segno che qualcosa effettivamente non tornava. Tra gli altri aspetti evidenziati dal dossier, anche il boom di prelievo di contante da parte degli italiani, evidentemente spaventati dalla carenza di soldi in tasca all’inizio del lockdown, in un clima di totale incertezza sul futuro.

Con l’affievolirsi dell’emergenza e la graduale riduzione delle restrizioni, la criminalità ha già spostato i suoi occhi altrove: i 248 miliardi di spesa pubblica del Recovery Fund fanno ovviamente gola, e rischiano di finire nelle tasche sbagliate “se il pericolo non sarà adegutamente fronteggiato”.

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