x

x

Vai al contenuto

“Il Cts? Una mafia”. L’incredibile accusa degli stessi membri del Comitato: cosa succedeva in piena pandemia

Pubblicato il 23/03/2023 10:39

Una sigla che abbiamo letto e riletto mille volte, nei giorni più drammatici della pandemia: Cts, ovvero Comitato tecnico-scientifico. Una squadra di esperti scelta dal governo e che avrebbe dovuto affiancare i nostri politici in un momento di grave difficoltà, aiutandoli a prendere le decisioni migliori. Circondato da un’aura quasi sacrale, che i giornali hanno più volte tentato di rafforzare. Tanto che, ogni volta che montavano le proteste dei cittadini di fronte a nuovi obblighi e divieti, la risposta era sempre la stessa: “Lo ha suggerito il Cts”. Come dire, se lo vuole la scienza non potete che chinare il capo e accettare, senza proteste. Una narrazione che attraverso le pagine del Paragone abbiamo contestato più e più volte. E che oggi è stata smentita anche dagli atti della Procura di Bergamo, impegnata in un’indagine sulla gestione dell’emergenza Covid: a pensar male del Comitato erano, infatti, i suoi stessi membri. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Chi ha finanziato le ricerche dei virologi durante la pandemia”: la rivelazione de” La Verità” su Crisanti, Bassetti & co.

cts mafia

Tra le carte dell’indagine, riportate da Francesco Borgonovo sulle pagine della Verità, ecco infatti saltar fuori una dichiarazione durissima del direttore generale della prevenzione sanitaria presso il ministero della Salute, Giovanni Rezza: “Il Cts? Una mafia”. Un passaggio contenuto in un messaggio WhatsApp indirizzato a Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore della Sanità e portavoce del Cts. (Continua a leggere dopo la foto)

Quello stesso giorno, il 4 aprile 2020, i due avevano partecipato a una riunione del Comitato, scambiandosi poi pareri non proprio eloquenti sull’esito del meeting. Durante la conversazione, Rezza aveva tuonato: “Il Cts è una mafia… anzi più di una mafia! Contenti loro”. Risposta di Brusaferro: “Condivido, e siamo alla porta. Come hai visto dal mio intervento. A meno che non vogliamo entrare e prendere in mano tutto. Ma mi sembra difficile”. (Continua a leggere dopo la foto)

Opinioni confermate anche in altre occasioni. Il 7 aprile 2020 Brusaferro scriveva nuovamente a Rezza: “Forse è opportuno che il Cts dia mandato a un altro gruppo”. Replica: “Certo! Così una sottomafietta”. Normale, per carità, che nel bel mezzo di un’emergenza possano esserci tensioni. Ma è agghiacciante leggere come alcuni esponenti del Comitato fossero scettici circa il livello di preparazione degli altri membri. “Il livello è sconcertante” scriveva ancora Rezza in un altro messaggio. E pensare che era a quei signori, dipinti come infallibili, che gli italiani avevano affidato le loro speranze.

Ti potrebbe interessare anche: “Indagato per omicidio colposo”. L’ex capo del Cts di Speranza e Conte nei guai: cosa è successo