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“Covid, altro che emergenza, ecco qual è il vero problema”. La denuncia del prof Broccolo

Pubblicato il 04/01/2023 10:10 - Aggiornato il 19/01/2023 10:57

Francesco Broccolo, virologo e professore di Microbiologia all’Università del Salento, nel marasma totale in cui è scaduta l’informazione italiana dominata dalle virostar di sistema prova a rassicurare gli italiani sulle nuove varianti e su quando sta accadendo in Cina e soprattutto prova a frenare l’allarmismo interessato che si sta di nuovo alimentando per i soliti interessi. L’ultimo spauracchio è l’arrivo delle nuove varianti di Omicron, la Gryphon (XBB) e la BF7. Ma per Broccolo non ci si deve allarmare. Il virologo denuncia quello che è il vero problema: gli intoppi formali e burocratici che impediscono ai medici di prescrivere alcune cure che permetterebbero di gestire il virus tranquillamente. Le prescrizioni di antivirali infatti latitano “per questioni formative e altri farmaci non si possono prescrivere per problemi organizzativi e si dimenticano antinfiammatori efficaci come l’aspirina”. Intanto i cinesi stanno comprando l’acido ursodeossicolico (Ud-ca) perché bloccherebbe l’ingresso del virus. Dice Broccolo in un’intervista a Maddalena Guiotto per La Verità: “I risultati dello studio sono in fase di valutazione. La Cina non ha antivirali, monoclonali, non ha l’anakinra per bloccare la cascata citochinica. Inoltre, se si è usata una politica di Covid-zero, senza far diffondere il virus, è chiaro che quando si apre aumentano infezioni e morti, che è da capire se siano correlate a XBB e BF7”. (Continua a leggere dopo la foto)

Parliamo di due varianti con mutazioni nuove che fanno replicare il virus più rapidamente e potrebbero anche dare falsi negativi. Un altro aspetto importante sottolineato da Broccolo è che ulteriori mutazioni della spike permettono alle varianti di sfuggire agli anticorpi evocati dai vaccini, anche i bivalenti. E questo conferma quanto sosteneva il premio Nobel Montagnier, il quale aveva previsto che sarebbero stati i vaccini stessi – somministrati in piena pandemia – a generare nuove varianti, innescando così una rincorso continua al virus con nuovi vaccini. Dinamica che porta certamente profitto ai produttori di vaccini ma gravi danni alla salute della popolazione. (Continua a leggere dopo la foto)

Cosa fare dunque? Afferma Broccolo: “Il Cdc (Centre for disease control americano, ndr) suggerisce un metodo molto intelligente. Al posto dei tamponi ai viaggiatori – una scelta più di facciata che crea problemi diplomatici e non dà grandi risultati – propone di fare il test delle acque reflue degli aerei: permette un campionamento ampio e individua la provenienza”. I vaccini? Per il virologo vanno dati solo a pazienti molto fragili e molto anziani. Nel mentre, però, è uscito un nuovo lavoro su Science che dimostra come, dopo il quarto booster si innesca la tolleranza. Cioè? “Il sistema immunitario non risponde più e, quando arriva il virus, l’organismo non risponde. Gli autori concludono che i booster continui vanno valutati molto attentamente”.

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