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Coprifuoco energetico. Un altro Paese europeo pronto al lockdown. Un inverno da incubo

Pubblicato il 12/09/2022 14:05

Vi abbiamo raccontato in questi giorni, attraverso le pagine del Paragone, delle clamorose proposte Ue per affrontare la crisi energetica figlia delle sanzioni adottate dagli Stati Ue nei confronti della Russia di Vladimir Putin, che potrebbe presto portare allo stop degli elettrodomestici in contemporanea all’interno delle abitazioni. Tenere accesa lavatrice e lavastoviglie insieme, per esempio, non sarà più possibile, così come andrà fatta attenzione all’uso del phone, dei ferri da stiro e delle stufe elettriche. Le brutte notizie, però, potrebbero non essere finite.


Non solo, infatti, si ragiona sull’opportunità di introdurre delle fasce orarie durante le quali le famiglie non potranno utilizzare liberamente gli elettrodomestici, dovendo scegliere di volta in volta quale tenere acceso. Il rischio è infatti anche quello di andare incontro a un vero e proprio “lockdown energetico”. Alcuni Paesi europei hanno infatti già iniziato a muoversi in questa direzione, con l’Italia che potrebbe presto seguire l’esempio.

UK, England, Motorway A3 dusk

Come spiegato dall’Huffington Post, in Austria si va verso un coprifuoco energetico a partire dalle ore 22. Cosa significa questo nel dettaglio? Che gli edifici pubblici, tra essi anche la Hofburg (la residenza presidenziale) e i cartelloni pubblicitari non dovranno più essere illuminati durante la notte. A rimanere accesa sarà soltanto l’illuminazione stradale considerata prettamente necessaria per la sicurezza.

Il piano contro il caro energia sarà presentato in queste ore dal ministro dell’Energia, Leonore Gewessler (Verdi) e sarà destinato anche alla popolazione. I locali degli edifici pubblici in inverno potranno essere riscaldati fino a 19 gradi. Esclusi asili nido, scuole, ospedali e luoghi di cura. Il ministro vuole fortemente limitare l’uso dei funghi riscaldanti per l’esterno. Una serie di provvedimenti con i quali potremmo presto trovarci anche noi a fare i conti.

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