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Ci hanno abbandonato! Protestare è sacrosanto

Pubblicato il 09/04/2021 10:32

di David Lisetti.

In questi giorni si susseguono proteste in tutta Italia, a macchia di leopardo la gente scende in piazza e blocca le principali arterie di comunicazione.

La popolazione è sfibrata e si sente abbandonata dalla politica, a ragion veduta, aggiungerei, perchéé effettivamente a roboanti parole non sono seguiti fatti. Per rinfrescare la memoria di tutti, elenco una piccola serie di promesse mancate:

1-Il Governo ha costretto migliaia di imprese ad adeguare gli standard sanitar promettendo aiuti a fondo perduto per sostenere le spese ma pochi mesi dopo sono stati tolti lasciando quindi tutto il costo dell’ammodernamento sanitario sulle spalle delle imprese. 

Il D.l. “Rilancio” con gli “Art. 95” e “Art.125” metteva a disposizione delle imprese due misure distinte di supporto economico per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale. L ‘ “Art. 95” promuoveva un contributo a fondo perduto per un importo massimo di € 100.000, mentre l’“Art.125” andava a finanziare in misura pari al 60% i medesimi acquisti attraverso l’erogazione di un credito d’imposta. Le due misure (come si evince dal comma 4 art 95) non erano cumulabili, di conseguenza le imprese sono state portate a scegliere fra i due strumenti di finanziamento; le procedure per la richiesta di finanziamento con credito d’imposta (“Art.125”) si sono concluse il 7 Settembre e visto l’alto numero di richieste e i pochi fondi stanziati il credito d’imposta è sceso dal 60% al 15%.

Di conseguenza nel passaggio alle camere del “D.l. Agosto” è stato inserito un emendamento (Senatore Comincini IV-PSI 31.6 testo 2) che va ad aumentare le risorse messe a disposizione della procedura ex. “Art.125”, utilizzando  le risorse che erano state stanziate per la procedura ex. “Art. 95”. Quindi tutte le imprese che hanno scelto di non partecipare alle misure di sostegno contenute nell’“Art.125” e che erano in attesa di partecipare al bando (che doveva essere predisposto da Invitalia) promosso con l’articolo 95 adesso si ritrovano nella condizione di non poter ricevere nessun supporto economico per l’acquisto dei sopracitati Dpi.

2-Il Governo nell’aprile del 2020 aveva promesso 500 miliardi di garanzie pubbliche sui nuovi prestiti per aiutare le imprese.

L’allora presidente Conte parlò di “potenza di fuoco”, in realtà le complessità procedurali, le aree grigie sulla competenza in caso di inadempienze fra il pubblico e il settore bancario privato, hanno fatto sì che nella maggior parte dei casi solo le aziende strutturate e solide sono riuscite ad acquisire questi finanziamenti (alla data di oggi sul totale stanziato sono stati erogati solo 130 m miliardi). 

3-Il Governo ha cancellato i fondi per il miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro per tutto il 2020 (ex Bando Isi 2019), bloccando di fatto mezzo miliardo di aiuti di Stato alle imprese che avevano intenzione di investire per la sicurezza dei propri lavoratori. Questo è successo nel totale silenzio dei media e della politica durante la ratifica del Decreto Rilancio (art.102).

4-Il Governo per bocca del suo Ex Ministro dell’economia Roberto Gualtieri esattamente un anno dichiarava “nessuno perderà il lavoro per colpa del Covid”, questa settimana l’Istat ha certificato la perdita di un milione di posti di lavoro.

5-Il Governo ci aveva detto che grazie ai fondi europei avremmo avuto tutte le risorse necessarie per affrontare la crisi, anche in questo caso vuote parole, il Recovery Fund peserà per meno del 2,1 % del PIl, briciole rispetto alle risorse necessarie per superare la più devastante crisi economica che abbia mai toccato il nostro paese.

La lista non è esaustiva e chiedo ai lettori di segnalare ulteriori promesse non mantenute da parte del Governo, ma ciò che si delinea è un modus operandi composto da altisonanti dichiarazioni a cui fa seguito il nulla più assoluto.

Fortunatamente il tempo ristabilisce sempre le verità ed è in questo senso che dobbiamo leggere il seguente grafico:

La tabella ci mostra la spesa aggiuntiva effettuata dai singoli governi per supportare le loro economie domestiche, da qui si evince come l’Italia anche se è stata una delle nazioni più colpite dalla crisi pandemica, abbia speso per i propri cittadini in media di meno delle altre economie avanzate.

Il Governo e la classe dirigente di questo paese si è dimostrata e continua a dimostrarsi insensibile rispetto alle gravissime conseguenze della crisi economica e sociale generata dall’epidemia; i politici dall’alto delle loro tutele non sentono la pressione del popolo e di conseguenza non prendono decisioni efficaci e risolute a tutela dei propri cittadini, per queste ragioni risulta fondamentale che le proteste e le mobilitazioni popolari non si plachino e che diventino sistemiche in tutto il paese. Devono sentire il nostro fiato sul collo!