Vi avevamo raccontato, attraverso le pagine de Il Paragone, del vero e proprio giallo che si era aperto attorno alla figura del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, partito per il G20 di Bali e ricoverato in ospedale, secondo quanto riportato da alcune testate locali, a causa di un improvviso problema cardiaco. Una voce che aveva fatto rapidamente il giro dei social, salvo essere smentita poi dal diretto interessato che ha negato di aver accusato qualsiasi problema di salute. Di sicuro, Lavrov ha potuto prendere parte all’atteso vertice, un incontro ad alta tensione durante il quale si temeva che proprio il ministro russo avrebbe potuto abbandonare la sala in corso d’opera come gesto dimostrativo, una reazione alle posizioni di condanna espresse da vari leader mondiali contro Mosca. (Continua a leggere dopo la foto)
Alla fine, invece, Lavrov ha preferito non lasciare la sala della sessione plenaria del G20 a Bali, rimanendo al suo posto anche quando è arrivato il momento del videomessaggio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Allo stesso tempo anche i partecipanti occidentali al summit, a differenza di quanto era stato ipotizzato, non hanno boicottato il discorso di Lavrov. (Continua a leggere dopo la foto)
Il capo della delegazione russa ha potuto così parlare di fronte a tutti i presenti, rimasti ai loro posto, ribadendo la tesi per cui Mosca in Ucraina sta combattendo i neonazisti. Una serie di gesti distensivi che hanno riacceso un minimo di speranza in vista dell’auspicato negoziato di pace tra Russia e Ucraina che potrebbe porre fine a un conflitto in corso ormai da mesi. (Continua a leggere dopo la foto)
Proprio il presidente ucraino Zelensky aveva fatto sapere a tal proposito di essere pronto a sedersi al tavolo delle trattaive. Nel frattempo, la stretta di mano e il lungo colloquio tra Zi Jinping e Joe Biden sembra aver stemperato anche le tensioni su Taiwan, riavvicinando le due super potenze: una mossa che potrebbe portare a un ulteriore isolamento di Mosca.
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