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C’è una parte di M5S che lavora già al servizio di Berlusconi

Pubblicato il 18/11/2020 11:35 - Aggiornato il 18/11/2020 11:40

Rinunciare a quel poco che è rimasto della propria identità, ormai da tempo in frantumi, per salvare il governo Conte-bis e quindi la poltrona. Un dilemma che molti esponenti del Movimento Cinque Stelle non si pongono nemmeno più, già al lavoro per saldare la tenuta dell’esecutivo. A costo di spingersi al di là dell’ultima barricata, quella che li separa da Forza Italia. Silvio Berlusconi, un tempo simbolo per eccellenza di una casta marcia e corrotta da abbattere, è ora prezioso alleato per garantirsi altri preziosi mesi di legislatura. E così i contatti si sono intensificati dietro l’emendamento che garantisce nuovi poteri all’Agcom per difendere Mediaset da possibili scalate ostili.

C'è una parte di M5S che lavora già al servizio di Berlusconi

La Verità scrive che dietro l’emendamento “salva Mediaset” inserito all’interno del dl Covid, prezioso strumento per tutelare una delle più grandi aziende italiane, ci sarebbe la mano di due esponenti grillini non certo di secondo piano: il viceministro al Mise Stefano Buffagni e il ministro Stefano Patuanelli. Due personalità di spicco che, quindi, si sarebbero fatti prima linea dell’ala più aperta al definitivo cambio di rotta. D’altronde, è opinione ormai condivisa, la vita politica del Movimento volge al termine. Cosa verrà dopo non è dato saperlo, quel che conta è rendere il presente migliore possibile. Anche a costo di stringere accordi con quel Berlusconi un tempo dipinto come il Diavolo.

C'è una parte di M5S che lavora già al servizio di Berlusconi

Dei contatti tra Buffagni e alcuni esponenti di Forza Italia si scrive ormai da tempo. Si è parlato di faccia a faccia con Gianni Letta, con Berlusconi stesso. Un elemento chiave, insomma, per tessere l’ardita tela, insieme al già citato Patuanelli e a Laura Aria, neo commissaria Agcom. Aiuti preziosi per Mediaset, impegnata in una dura battaglia con i francesi di Vivendi che vorrebbero acquisirne il 28% del capitale. La Corte di Giustizia Ue ha bocciato la legge Gasparri, eliminando un ostacolo lungo il cammino dei transalpini. E così in soccorso di Silvio sono arrivati gli alleati più insospettabili, quelli con la casacca pentastellata.

C'è una parte di M5S che lavora già al servizio di Berlusconi

I francesi hanno mostrato non poca irritazione per l’emendamento al decreto sul coronavirus, chiedendo spiegazioni direttamente al premier Conte. Il testo non è ancora diventato legge e così Vivendi spera in un passo indietro, pronta in caso contrario a fare ricorso alla Commissione Ue. Macron ha addirittura contattato Ursula von der Leyen per esprimere irritazione, anche perché in ballo c’è anche la rete unica. Tante partite diverse, tutte collegate. Che Silvio affronta però con un alleato in più, quella parte di M5S disposta a tutto pur di blindare il governo.

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