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“La proroga dello stato d’emergenza?”, così Cassese distrugge Draghi e il governo

Pubblicato il 17/06/2021 09:25 - Aggiornato il 17/06/2021 09:32

Il giudice emerito della Corte Costituzionale, Sabino Cassese, in una lunga e assai interessante intervista rilasciata al vicedirettore dell’HuffingtonPost, Alessandro De Angelis, entra di nuovo a gamba tesa sul governo Draghi (così come fece con Conte) per sottolineare come ormai vi sia una deriva che rischia di diventare inarginabile. La volontà di Draghi di prolungare lo stato d’emergenza manda su tutte le furie il giurista. Lo “stato di emergenza” – da quanto si apprende – verrà prorogato fino al 31 dicembre. Attacca Cassese: “Non riesco a trovare una spiegazione all’eventuale dichiarazione governativa dello stato di emergenza, a questo punto. Lo stato di emergenza può essere dichiarato molto rapidamente, con una decisione del Consiglio dei ministri. Per convocare il Consiglio dei ministri, basta qualche ora. Non vedo quindi quale necessità ci sia di ‘tenersi pronti'”. (Continua a leggere dopo la foto)

Alla domanda se dopo un anno e mezzo di pandemia si può definire questa situazione ancora “emergenza” Cassese risponde in modo diretto: “È un interrogativo che mi sono posto più volte anche io. Lo stato di emergenza può essere dichiarato se c’è un fatto nuovo che emerga, per decidere, come dice il codice della protezione civile del 2018, misure e interventi diretti ad assicurare il soccorso e l’assistenza alle popolazioni colpite dagli eventi calamitosi. Le pare che ci troviamo in una situazione di questo tipo?”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Viviamo in questa situazione da tempo – continua Cassese – ed abbiamo passato momenti peggiori da ormai molto tempo. Il codice della Protezione civile detta norme molto precise sul superamento dello stato di emergenza. Esso dispone anche che l’emergenza può essere revocata anticipatamente e regola anche il ‘rientro nell’ordinario'”. C’è un “problema democrazia”, chiede De Angelis. E Cassese: “Questo è il problema centrale. Le democrazie devono avere abbastanza anticorpi per sopravvivere alle malattie. Debbono poter reagire alle condizioni di necessità con strumenti ordinari, eventualmente con procedure accelerate, ma senza ricorrere né a emergenze, né ad eccezioni”. (Continua a leggere dopo la foto)

Conclude Cassese: “La dichiarazione dello stato di emergenza non comporta limitazioni per l’attività del Parlamento. Consente al Governo soltanto di agire con strumenti amministrativi più rapidi, facendo ricorso al codice della Protezione civile. Quindi, non ho tanto preoccupazioni per il funzionamento della democrazia quanto per l’eventuale incapacità di gestire con rimedi ordinari situazioni che stanno rientrando nell’ordinario”.

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