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Paragone, interrogazione a Speranza: “Come eviterete che la vaccinazione diventi solo business?”

Pubblicato il 16/06/2021 13:06

In che modo il ministro della Salute Roberto Speranza intende tutelare i cittadini che in questi giorni, un po’ liberamente e un po’ perché spinti dal green pass, si stanno sottoponendo al vaccino? Come garantirà che dietro questa massiccia campagna non ci siano interesse economici che rischiano, pericolosamente, di pesare più di quelli sanitari? A chiederselo è Gianluigi Paragone, che prendendo spunto dal recente caos che ha sconcertato gli italiani ha deciso di presentare un’interrogazione per capire cosa intenda fare il governo nelle prossime settimane.

Nel testo, il fondatore di Italexit cita un articolo pubblicato da Il Messaggero il 9 giugno 2021 dal titolo “Competizione tra medici per favorire le vaccinazioni: pagati fino a 80 euro l’ora”, non l’unico apparso in questi mesi sulle principali testate italiane. Secondo la stampa, insomma, le norme emanate ad hoc durante l’emergenza sanitaria avrebbero delineato un quadro che vede i medici percepire 80 euro lordi l’ora quando impiegati negli hub per le vaccinazioni, 40 per gli specializzandi. Con il rischio di trasformare la lotta al Covid-19 in mero business.

Un dubbio condiviso da tanti italiani, considerando quanto accaduto nelle ultime settimane: prima il lancio degli Open Day AstraZeneca aperti anche ai giovanissimi, poi la drammatica morte di Camilla Canepa, 18 anni, deceduta a seguito di una trombosi ritenuta dai medici un probabile effetto collaterale del vaccino. La ragazza era forse affetta da piastrinopenia autoimmune, anche se la famiglia al momento continua a negare l’esistenza della patologia, della quale forse nemmeno la diretta interessata sapeva niente. Una tragedia che ha però riportato d’attualità una sicurezza che, dall’inizio della campagna vaccinale, non è mai stata garantita.

Paragone ha così voluto chiedere a Speranza “in che modo il ministro intenda tutelare l’incolumità dei cittadini che scelgano, liberamente, di sottoporsi a profilassi vaccinale e ‘la salute come fondamentale diritto dell’individuo’, considerato che ‘nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge’, così come da dettato costituzionale, scongiurando che un qualsiasi interesse economico possa prevalere sull’anamnesi del paziente”. Una domanda, purtroppo, più attuale che mai.

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