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“Cambia tutto”. Scordatevi il solito bollettino Covid. Ecco come sarà modificato

Pubblicato il 14/10/2022 12:38

Per mesi e mesi l’appuntamento con il bollettino Covid è stato uno spiacevole appuntamento quotidiano, una sorta di macabro rito imposto dai media mainstream che ci bombardavano continuamente con numeri, statistiche e nefaste previsioni. Oggi che la percezione della pandemia è radicalmente diversa, però, anche la comunicazione è stata costretta da adeguarsi. Anche perché in ospedale quasi due terzi dei pazienti positivi al Covid (il 64%) non sono ricoverati perché hanno i sintomi tipici del virus come le polmoniti o i problemi respiratori, ma perché hanno scoperto di essere positivi dopo aver fatto un tampone, magari prima di un intervento. (Continua a leggere dopo la foto)

Gli italiani, come d’altronde i cittadini di ogni parte del mondo, si sono ormai abituati alla convivenza con il virus e chiedono l’abolizione di restrizioni e forme di controllo di ogni sorta. Come spiegato dal Sole 24 Ore, a cambiare è stata gradualmente anche il modo di parlare del Covid: “Tra le prime misure che dovrebbe prendere il nuovo esecutivo sul Covid c’è infatti quello di modificare il bollettino che ogni giorno registra l’andamento della pandemia”. (Continua a leggere dopo la foto)

L’idea che sembra aver preso piede nelle ultime ore all’interno del centrodestra, anche se non mancano posizioni contrarie, è quella di rinunciare al bollettino quotidiano in favore di un report settimanale. Non solo, la proposta sarebbe anche togliere dal conto dei pazienti ospedalizzati quelli che appunto sono ricoverati “con” il Covid (cioè lo hanno scoperto dopo il ricovero) e non “per” il Covid e dunque hanno i sintomi. (Continua a leggere dopo la foto)

“A fronte di un significativo aumento dei ricoveri – ha confermato il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore – registriamo una crescita quasi del tutto a carico di pazienti positivi, ma senza sintomi tipici del Covid, che arrivano in ospedale per curare altre malattie. Questo trend, se confermato, vorrebbe dire che ci troviamo di fronte a una endemizzazione del Covid: il virus circola molto, ma incontra le difese immunitarie della stragrande maggioranza della popolazione che ha ricevuto la vaccinazione e i richiami o ha già contratto l’infezione”.

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