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Calabria, siamo alle comiche: Gaudio si dimette da commissario per “motivi famigliari”

Pubblicato il 17/11/2020 15:03

Se non siamo già alle comiche, poco ci manca. La sanità calabrese vive ormai di continui colpi di scena, con commissari che vanno e vengono al ritmo di uno ogni 24 ore. Dopo il passo indietro di Zuccatelli, che aveva deciso di lasciare dopo un colloquio con il ministro Speranza, il governo aveva scelto infatti di puntare su Eugenio Gaudio, un nome accolto tra l’altro da non poche polemiche. Proprio in queste ore, però, ecco l’ennesima giravolta: anche l’ex rettore dell’università La Sapienza di Roma ha alzato bandiera bianca, rinunciando all’incarico.

Calabria, siamo alle comiche: Gaudio si dimette da commissario per "motivi famigliari"

Decisamente originale anche la motivazione ufficiale fornita da Gaudio per spiegare il suo “no”: “Mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare”. Così, per non rovinare la quiete tra le mura domestiche, è arrivato il forfait. Anche in questo caso, prima delle dichiarazioni ufficiali c’era stato un lungo confronto al telefono con il ministro Speranza.

Calabria, siamo alle comiche: Gaudio si dimette da commissario per "motivi famigliari"

Alle pagine di Repubblica, Gaudio ha spiegato le motivazioni concrete alla base di questa rinuncia: “Sarebbe una sfida importante, ma la famiglia per me è un valore”. Una scelta che potrebbe ora spianare la strada a Gino Strada, che da tempo è ormai nome forte sul quale in molti, anche all’interno del governo, vorrebbero puntare e che però aveva fatto sapere di non essere disponibile a lavorare in tandem con Gaudio.

Calabria, siamo alle comiche: Gaudio si dimette da commissario per "motivi famigliari"

La scelta di Gaudio non aveva mancato di sollevare diverse perplessità a causa di un’indagine nell’inchiesta sui concorsi all’università di Catania e, in particolare, di una selezione indetta per promuovere a docente di prima fascia Velia D’Agata, professoressa dell’università di Catania e figlia dell’ex procuratore catanese Vincenzo .Gaudio, secondo l’accusa, avrebbe suggerito agli altri indagati di indire una procedura concorusola ristretta ai soli docenti interni, così da evitare che un esterno potesse soffiare il posto alla figlia del procuratore. “Il procuratore di Catania ha appena fatto sapere al mio avvocato che è andato a depositare la richiesta di archiviazione per il mio presunto abuso di ufficio” ha spiegato a tal proposito il diretto interessato.

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