x

x

Vai al contenuto

“Morto perché non aveva la mascherina. È omicidio”. L’assurda accusa che può cambiare tutto

Pubblicato il 28/05/2022 09:00

Un caso che farà discutere e che potrebbe avere importanti conseguenze per tante altre vicende simili: i titolari di un’azienda, imputati per il decesso di un operario di 63 anni, sono stati accusati di omicidio per la morte dell’uomo a causa del Covid. Secondo la Procura di Modena, la vittima non sarebbe stata sufficientemente protetta con i dispositivi di sicurezza. Una decisione arrivata a poche ore di distanza da quella di Ravenna, dove i famigliari di un badante deceduto a causa del virus hanno chiesto al datore di lavoro un risarcimento da 1 milione e 200 mila euro.

Come raccontato dalla Gazzetta di Modena, i fatti risalgono al periodo tra marzo e aprile 2020 quando nella città di Castelvetro, come in tutta Italia, era esplosa la pandemia di Covid. Un operaio di 53 anni, che aveva contratto il Covid, era morto nel giro di pochi giorni. Lavorava alla Suincom per conto di un’altra cooperativa e in quel periodo, all’interno della ditta presso la quale era impiegato, si era sviluppato un focolaio, con tanti contagi. L’uomo, però, era risultato l’unica vittima.

Secondo i riscontri effettuati per conto della Procura dal medico dopo la morte, l’uomo aveva elevati fattori di rischio per pluripatologie che lo affliggevano. Nonostante questo, però, non sarebbe stato protetto a sufficienza, né con le mascherine né con altri dispositivi di sicurezza individuali o con un adeguato distanziamento dagli altri. Per l’accusa, la condizione di fragilità doveva essere documentata subito da un medico in azienda, che avrebbe dovuto valutare la compatibilità della sua presenza al lavoro in quel contesto di rischio.

La Procura aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico del 50enne titolare della Suincom e del 30enne rappresentante della cooperativa. Nelle scorse ore, in udienza preliminare, il titolare della ditta ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. L’altro imputato dovrà invece attendere il 21 novembre per sapere se a sua volta andrà a processo ordinario o giudiziario.

Ti potrebbe interessare anche: Finita la sbornia da Pnrr, ora dobbiamo pagare. La truffa dell’Europa è servita