Mentre il mondo esulta per l’inizio della campagna di vaccinazione, partita per la verità con più di qualche perplessità figlia delle segretezza con cui vengono protetti i dati sulle sperimentazioni e gli onoresi contratti che andranno ad arricchire le case farmaceutiche, una nuova crisi rischia di abbattersi presto sulle famiglie italiane. Abbandonate da un governo sempre in ritardo rispetto al virus e mai efficace nelle risposte economiche. E ora costrette a fare i conti con il meccanismo bancario introdotto dal regolamento europeo su proposta dell’Eba, l’European Banking Authority.
In base a questo nuovo strumento, nel momento in cui una famiglia dovesse trovarsi con un arretrato per importi superiori ai 100 euro e maggiori dell’1% rispetto al totale delle esposizioni verso una banca, subito scatterebbe la segnalazione presso la Centrale Rischi della Banca d’Italia. Un passaggio seguito dall’iscrizione di quel nucleo alla lista dei “cattivi pagatori”, con conseguenze drammatiche: a quella famiglia per un periodo di tempo di almeno qualche mese, sarebbe impossibile fare ricorso all’aiuto di altri istituti di credito.
Non bastasse, l’istituto bancario avrebbe solo ex-post il compito di valutare il comportamento e la situazione finanziaria della famiglia, decidendo eventualmente di cancellarla dall’elenco dei cattivi pagatori solo dopo aver effettuato dei controlli. Una misura che, se non arriveranno dei correttivi per tempo, rischia di mettere in crisi tante famiglie che finirebbero per andare incontro a un inevitabile default. Persone che vivevano una situazione economica di tranquillità fino all’arrivo della pandemia e ora di colpo in apprensione. Un approccio del genere, vista la congiuntura economica e sociale, rischia insomma di trasformarsi in una bomba.
Tanti gli appelli che si stanno levando in questi giorni da parte di economisti e analisti che chiedono al governo di evitare l’applicazione indiscriminata e punitiva degli automatismi introdotti. Senza aiuti da parte delle banche a famiglie e imprenditori, immaginare una ripresa economica rapida è pura utopia. L’Unione Europea, però, ancora una volta si è dimostrata molto più vicina ai colletti bianchi che ai cittadini e, al momento, non sembra voler sentire.
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