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“Frasi fuorvianti sui vaccini ai bambini”. Le gravissime accuse della autorità inglesi a Pfizer

Pubblicato il 30/11/2022 13:23 - Aggiornato il 30/11/2022 13:24

Per le comunicazioni social è arrivato il momento dell’amnistia, come l’ha definita il nuovo proprietario di Twitter Elon Musk: a partire dal 23 novembre non si applicano più le norme sulle “informazioni fuorvianti” legate al Covid. Tradotto, niente più censura per chi esprime un pensiero non in linea con quello, fin qui inattaccabile, dei “santoni del vaccino”. Si potranno nuovamente esprimere commenti e valutazioni senza il rischio di veder scattare il bavaglio virtuale o di ritrovarsi appiccicata addosso l’etichetta di “pericoloso No Vax”. Una decisione presa sull’onda della crescente indignazione da parte degli utenti, molto chiari in merito negli ultimi sondaggio. E che arriva proprio mentre altre polemiche iniziano a fare capolino intorno ai farmaci anti-Covid, dei quali soltanto oggi stiamo scoprendo, piano piano, la vera natura. (Continua a leggere dopo la foto)

Il Pmcpa, organismo di autoregolamentazione che amministra il codice di condotta per l’industria farmaceutica inglese, ha infatti definito come “fuorvianti” le affermazioni fatte da Albert Bourla a proposito della vaccinazione anti-Covid per i bambini. Conclusioni alle quali era arrivata anche l’associazione di genitori UsforThem, che aveva contestato un’intervista rilasciata dal Ceo di Pfizer alla Bbc. (Continua a leggere dopo la foto)

“Gran parte di quanto dichiarato da Bourla può definirsi mera promozione di un prodotto Pfizer, ovvero del loro vaccino” scrivevano i genitori. Contestando le affermazioni del manager, che aveva sottolineato l’importanza della somministrazione nei più giovani e definito le scuole “un luogo in cui il Covid prospera”. L’associazione aveva fatto invece notare quanto fosse raro, nei più piccoli, che il virus si manifestasse in forma fortemente sintomatica. (Continua a leggere dopo la foto)

Come rivelato dal Telegraph, il rapporto del Pmcpa ha accolto il parte le proteste dell’associazione genitori, sottolineando come “non dovrebbero essere incoraggiati i lettori ad acquistare un determinato prodotto medico né bisogna esagerare nella descrizione dei potenziali benefici”. “Fuorvianti” non erano dunque gli appelli fatti da tanti esperti, censurati fino a ieri, attraverso i social. Bensì le parole dello stesso Ceo di Pfizer.

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