Parlare di effetti avversi, in Italia, continua a essere un’impresa quasi impossibile, con il governo Meloni che soltanto negli ultimi giorni, e con grande fatica, sta tentando di smarcarsi dalla precedente linea Draghi-Speranza. Servirebbe, invece, agire e con grande celerità, per mettere fine alla terribile ingiustizia di chi ancora oggi soffre per le conseguenze di una puntura resa obbligatoria dallo Stato e che è stato abbandonato a sé stesso, senza cure né indennizzi. Anche perché nel resto del mondo, per fortuna, le cose stanno andando già in maniera molto diversa. La Svizzera, per esempio, ha reso ufficiali dati allarmanti: da marzo a dicembre 2021, circa 1.400 persone sono finite in ospedale con una diagnosi di sospetta reazione avversa ai vaccini anti-Covid. Il riferimento è a ricoveri avvenuti in piena campagna vaccinale. (Continua a leggere dopo la foto)
Secondo i dati forniti dall’Ufficio federale di statistica elvetico, il 37% degli under 50 finiti in ospedale dopo la somministrazione dei farmaci anti-Covid presentava “malattie del sistema circolatorio come miocardite, pericardite, insufficienza cardiaca e infarto. Complessivamente la Svizzera ha segnalato circa il 50% di reazioni avverse in più rispetto all’Italia. (Continua a leggere dopo la foto)
Già tante volte, in passato, era stato puntato il dito contro la farmacovigilanza italiana, con eventi avversi segnalati in quantità molto inferiore rispetto ad altri Paesi. Eppure casi allarmanti, dalle nostre parti, non mancano. Durante il convengo su “Prevenzione e promozione della salute per gli operatori della Polizia di Stato”, tenutosi a Matera il 7 e l’8 ottobre 2022, la rete Jonica tv ha ripreso e pubblicato l’intervento di Ernesto Giorgio, tenente colonnello e ufficiale medico in servizio presso l’Aeronautica di Bari, che si è soffermato sulle complicanze post-vaccinali. (Continua a leggere dopo la foto)
Il medico ha segnalato di essersi imbattuto in pericarditi, trombosi e disturbi neurologici, manifestanti dagli agenti di polizia dopo la somministrazione dei vaccino. Secondo Giorgio, queste problematiche presuppongono “responsabilità di natura tecnica, personale e morale”.
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