Bill Gates lamenta la “scarsa attenzione globale alla salute” dopo la pandemia da Covid-19, e già qui ci sarebbe molto da eccepire dato il panico indotto e la psicosi ipocondriaca che si è impossessata di mezzo mondo, ma tant’è. Se già ci preoccupa la folle idea del fondatore di Microsoft di “oscurare il sole” contro i cambiamenti climatici, o il fatto che abbia acquistato enormi quantità di terreni agricoli, forse quanto stiamo per scrivere appare ancora più inquietante. La ricchissima e potentissima Fondazione Bill & Melinda Gates, che è il principale finanziatore privato dell’Organizzazione mondiale della sanità, ora in barba a qualsiasi conflitto d’interessi ha annunciato un partenariato da 300 milioni di dollari con le Fondazioni Novo Nordisk e Wellcome – private anch’esse – ufficialmente allo scopo di finanziare la ricerca sanitaria circa gli impatti legati al presunto cambiamento climatico, nonché alla malnutrizione, alle malattie infettive e alla resistenza antimicrobica, concentrandoci soprattutto sullo sviluppo di “soluzioni accessibili per le persone dei Paesi a medio e basso reddito”. (Continua a leggere dopo la foto)
Una notizia passata sottotraccia
Lo apprendiamo dalla agenzia Reuters giacché in Italia, fatta eccezione per L’Indipendente, una notizia talmente importante è passata di fatto sotto silenzio. Solo la Fondazione Bill & Melinda Gates, e solo nel 2024, prevede di stanziare ben 8,4 miliardi di dollari per compensare la riduzione delle spese sanitarie a livello globale da parte degli Stati. Stessa cifra sino al 2026. A noi non sembra una notizia di cui gioire, perché la Sanità pubblica o quantomeno la stessa Oms, almeno in teoria, dovrebbero supplire a tali carenze, non un privato in evidente conflitto d’interessi. E certifica la tendenza verso la privatizzazione delle cure, secondo il – pessimo – modello statunitense. Una deriva che stiamo osservando anche in Italia, nonostante il celebre articolo 32 della Costituzione. Tornando al nostro “filantropo”, sarà così in grado di determinare (ulteriormente) l’agenda sanitaria globale. Già al World Economic Forum di Davos (lo stesso in cui si è discussa la risibile minaccia di una malattia che neppure esiste, la fantomatica Malattia X) Gates e altri dirigenti della sua fondazione hanno presentato nuovi prodotti sanitari, come cerotti vaccinali e uno strumento a ultrasuoni abilitato all’Intelligenza artificiale. I cosiddetti filantropi e le aziende del cartello Big Pharma, dunque, non si accontentano più solo di indirizzare i governi nazionali, ora intendono condizionare le loro scelte, alle porte del nuovo Trattato pandemico globale. (Continua a leggere dopo la foto)
Il triplice conflitto d’interessi
Se qualcuno ha ancora dei dubbi sul gigantesco e triplice conflitto d’interessi, basta una piccola annotazione: secondo l’amministratore delegato della Fondazione Novo Nordisk, Mads Krogsgaard Thomsen, uno dei principali problemi per la salute e uno dei fattori di rischio durante la pandemia era ed è l’obesità, che adesso verrà curata dai tre colossi privati. Ebbene, la stessa Fondazione Novo Nordisk detiene la quota di controllo nella casa farmaceutica danese Novo Nordisk, che ha ideato un farmaco dimagrante di successo nel 2021, guadagnando miliardi di dollari sin dal suo lancio. Filantropia o business?
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