Siamo ben oltre il delirio di onnipotenza, e non siamo neppure in un film ambientato in un futuro distopico. In nome dei cambiamenti climatici e della nuova “religione” della ecosostenibilità, qualcuno vuole “oscurare” il sole. Qualsiasi altro individuo sarebbe probabilmente stato rinchiuso in un preparto psichiatrico, ma la proposta viene dall’onnipresente Bill Gates e, ora, ha persino l’appoggio della Casa Bianca, la qual cosa in realtà stupisce relativamente. Nonostante non sia una notizia nuova e il programma di ingegneria solare portato avanti già dal 2012 da un team di scienziati dell’università di Harvard, lautamente finanziati dal padrone di Microsoft, colui che con la sua Fondazione orienta le politiche globali, particolarmente le campagne sanitarie e di vaccinazioni a tappeto e che è il massimo finanziatore privato dell’Oms. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il placet di Washington
La novità recente è che, in un report pubblicato il 30 giugno, come si legge sul portale Politico, l’amministrazione Biden si è detta “aperta a studiare la possibilità che alterare i raggi solari possa essere un contributo al raffreddamento del Pianeta”. Secondo Washington, l’assurda idea offre “la possibilità di raffreddare il pianeta in modo significativo su una scala temporale di pochi anni”. Per “oscurare il sole”, come viene detto un po’ riduttivamente, si intende il tentativo di modificare la radiazione solare. Il progetto allo studio è noto come SCoPEx: Stratospheric Controlled Perturbation Experiment, ovvero Esperimento sulla perturbazione controllata stratosferica. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come “oscurare” il sole. E gli effetti collaterali?
La gestione della radiazione solare conosciuta con l’acronimo SRM prevede di bloccare il riflesso dei raggi solari prima che raggiungano il secondo dei cinque strati dell’atmosfera terrestre (che inizia a 15 chilometri dal suolo e si estende per altri 35), attraverso la creazione di nuvole artificiali, ipotizzando che così si rallenti il riscaldamento globale, che peraltro è una teoria scientifica che conta validi e numerosi detrattori. Tecnicamente si tratterebbe di spruzzare una soluzione di acqua, gesso e particelle di zolfo nell’atmosfera attraverso un pallone aerostatico che vola ad alta quota. Eventuali, e presumibilmente molto probabili, effetti collaterali sono stati presi in considerazione dagli stessi scienziati di Harvard: nella fase sperimentale “le quantità rilasciate dal progetto saranno molto piccole”, come si legge sullo stesso sito Internet del progetto di geoingegneria solare. (Continua a leggere dopo la foto)
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Persino l’Ue è scettica
Ma la geoingengneria non era roba da “complottisti”? Persino l’Unione europea pare critica, oltre che scettica, avendo proprio in questi giorni un rapporto che in guardia circa le “conseguenze accidentali della manipolazione del sistema planetario”. Il responsabile delle politiche climatiche dell’Ue, Frans Timmermans, ha dichiarato, infatti: “Nessuno dovrebbe condurre esperimenti con il nostro pianeta condiviso”, e pertanto “la questione dovrebbe essere discussa nel foro appropriato, ai massimi livelli internazionali”.
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