Una dieta eccessivamente ricca di zuccheri non è salutare e questo si sa, ma, come si dice, il rimedio è peggio del male: stiamo parlando dell’aspartame, l’edulcorante più diffuso in ambito alimentare, quello che quotidianamente milioni di persone versano nel caffè, per fare solo un esempio, potrebbe essere cancerogeno. In realtà, vi è chi lo sostiene da tempo, ma la notizia ha ora i crismi dell’ufficialità o poco ci manca, dal momento che dovrebbe presto essere classificato come “possibile cancerogeno per l’uomo” dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Lo anticipa la Reuters sul proprio sito, citando “fonti anonime”, secondo le quali la notizia dovrebbe essere ufficializzata soltanto il 14 luglio, accompagnata da una valutazione sulla rivista Lancet Oncology. Trapelata l’indiscrezione, la IARC – ha confermato a The Guardian un portavoce dell’agenzia di ricerca – ha valutato il potenziale effetto cancerogeno dell’aspartame e “il comitato congiunto FAO/OMS di esperti sugli additivi alimentari aggiornerà il suo esercizio di valutazione del rischio sull’aspartame, compresa la revisione dell’assunzione giornaliera accettabile e la valutazione dell’esposizione alimentare per l’aspartame”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Dove troviamo l’aspartame, praticamente dappertutto
Il risultato di entrambe le valutazioni sarà reso disponibile nello stesso momento, appunto il 14 luglio 2023. Già in passato, l’aspartame era finito al centro dei dibattiti. Nel 2022, ricorda ancora The Guardian, uno studio osservazionale condotto in Francia su oltre 100mila adulti aveva affermato che chi consuma quantità elevate di dolcificanti artificiali (aspartame compreso) presenta un rischio di cancro leggermente più alto rispetto al resto della popolazione. Tecnicamente, l’aspartame è un dipeptide composto da acido aspartico e fenilalanina, duecento volte più dolce dello zucchero, pur se dal potere calorico molto basso, scoperto nel 1965 dal chimico chimico James Schlatter. Non è soltanto il sucralosio, dolcificante artificiale che ritroviamo in diversi prodotti, ad essere cancerogeno, dunque. Oramai la prova costume è iniziata da settimane e chissà in quanti avranno assunto l’aspartame nella speranza di apparire più snelli, ma a che costo? Peraltro, pur non volendo, di fatto noi tutti lo assumiamo regolarmente, essendo presente in una lunga teoria di prodotti, come edulcorante per addolcire cibi e bevande o come surrogato nelle chewingum “senza zucchero”, nelle merendine, nei gelati e nei cibi industriali dietetici. È possibile riconoscerlo, nelle etichette dei prodotti alimentari, anche attraverso la sigla E 951. (Continua a leggere dopo la foto)
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I livelli di classificazione delle sostanze
Ma la classificazione di “possibile cancerogeno per l’uomo” come si interpreta? Occorre sapere che la Iarc ha quattro diversi livelli di classificazione delle sostanze che prende in considerazione in sede di ricerca sul cancro: nel Gruppo 1 ritroviamo sostanze cancerogene per l’uomo; nel Gruppo 2A: “probabili cancerogeni”, per cui ci sono prove limitate della correlazione tra queste e il cancro negli uomini; Gruppo 2B: “possibili cancerogeni”, per cui la correlazione tra queste e cancro è “dubbia”; Gruppo 3: non classificabili come cancerogeni, per cui non esistono prove sufficienti di cancerogenicità. Attualmente i limiti giornalieri indicati individuano un rischio solo ad un consumo giornaliero tra le 12 e 36 bibite dietetiche al giorno, per un individuo di 60 chilogrammi. Le prossime decisioni di IARC e OMS potrebbero comunque introdurre nuove normative e provvedimenti riguardo il consumo di questo dolcificante artificiale. (Continua a leggere dopo la foto)
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Coldiretti: se è cancerogeno salta il Nutriscore
A questo punto, Coldiretti, come leggiamo su Fortune Italia, è stata lesta a individuare tutte le contraddizioni del famigerato Nutriscore che vuole imporre l’Unione europea: “se l’aspartame venisse dichiarato cancerogeno, sarebbe necessario abbandonare definitivamente l’idea di introdurre il Nutriscore a livello di Unione Europea”, è scritto in una nota. Difatti, il Nutriscore classifica negativamente i cibi con zuccheri naturali, rappresentandoli con il colore rosso, mentre promuove con il colore verde le bevande gassate contenenti aspartame, di cui non si conosce neanche la ricetta completa. E non occorre fare nomi.
Un dibattito ventennale
Il dibattito intorno all’aspartame, invero, va avanti da oltre vent’anni. Come leggiamo su L’Indipendente, nasce da due studi sui topi dei primi anni Duemila, svolti dall’Agenzia per la protezione ambientale della California e dall’Istituto Ramazzini di Bologna. Ebbene, esposti (anche a bassi dosaggi) si è registrato un numero anomalo di tumori del cervello e leucemie.
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