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Benetton e l’affare milionario col palazzo dello Stato: chi e cosa c’è dietro l’operazione

Pubblicato il 15/07/2020 15:09

Di torna a discutere dell’ultimo affare dei Benetton con lo Stato italiano. E verrebbe da dire: piove sul bagnato. Avevamo raccontato nei giorni scorsi di un palazzo in piazza Imperatore a Roma, che era di proprietà dello Stato e che ora è in mano ai Benetton, i quali lo hanno subito girato in prestito (15 milioni l’anno di affitto) a Bulgari per creare un hotel extra lusso nella Capitala. Così, mentre il governo si mostra pronto (almeno a parole) a togliere le autostrade alla famiglia Benetton, emerge che appena 4 mesi dopo il crollo del Morandi gli hanno fatto questo regalo. A raccontare il tutto è stato per primo Alberto Di Majo su Il Tempo. “L’11 dicembre 2018, mentre Palazzo Chigi promette di togliere le concessioni ad Aspi, la società Edizione Property, sempre dei Benetton, acquista in via preliminare un super immobile nel centro storico di Roma per 150 milioni”.

Si tratta dell’enorme edificio (22 mila metri quadrati) che si trova tra piazza Augusto Imperatore: “Secondo le valutazioni delle principali agenzie immobiliari di Roma – riporta Di Majo – a giugno 2020 quel palazzo avrebbe un prezzo oscillante fra 187 e 210 milioni di euro, ma all’epoca della transazione i valori erano più alti”. Come mai i Benetton hanno potuto acquistarlo a un prezzo così stracciato? L’acquisto effettivo è avvenuto il 20 febbraio 2019 dopo la constatazione del “mancato esercizio della prelazione da parte del ministero dei Beni culturali”. Poco tempo dopo, Edizione Property spa decide di dare in affitto il palazzo a Bulgari. Il canone è di 15 milioni all’anno per dieci anni (rinnovabile per altri dieci): dunque, in tutto, 150 milioni. Un’operazione con i fiocchi. Un investimento immobiliare ripagato in un decennio.

E adesso emerge sempre più la ‘’complessità’’ con cui Arturo Nattino, con Investire SGR, ha venduto ai Benetton (suo socio nella SGR) il gigantesco e storico palazzo di piazza Augusto Imperatore, destinato ad ospitare il nuovo Hotel Bulgari. Come racconta oggi Dagospia, “il cambio di destinazione, con l’amministrazione grillina della Raggi, è avvenuto a tempo record, incomparabile agli anni che necessitano ai comuni mortali: in sei mesi. Ma chi è l’uomo che ha montato e gestito la transazione? Si chiama Mauro Montagner, architetto veneziano, dal 2018 a capo del colosso immobiliare del Gruppo Benetton”.

Montagner ha portato a casa, “con la connivenza di Nattino, un tesoro ai suoi datori di lavoro: il palazzo è stato pagato 150 milioni, la nuova proprietà deve fare 50 milioni di lavori, e si arriva a 200 milioni; il canone è 15 milioni e quindi il 7.5%; un palazzo del genere, con un inquilino così prestigioso dovrebbe avere un canone del 3.5% del valore, quindi vale 428 milioni dopo i lavori”.

Le domande finali ora sono due: come mai Nattino per vendere questo palazzo pubblico, unico a Roma, non ha fatto un’asta internazionale trasparente e pubblica invitando tutti i grandi operatori che anelano ad avere un hotel 5 stelle a Roma? Hyatt, Mandarin, Peninsula, Armani, Four Season avrebbero offerto certo di più dei 150 milioni pagati dall’immobiliare dei Benetton. Secondo poi, che fine ha fatto il resto del patrimonio pubblico affidato a Investire Sgr di Nattino una decina di anni fa? A chi è finito? A che prezzi?

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