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“Regalo” di Draghi al Garante della Privacy: aumento di stipendio. Prenderà più di Mattarella

Pubblicato il 02/09/2021 09:23

Il titolo del decreto è chiaro: “Disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale, per la funzionalità del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, del Consiglio superiore dei lavori pubblici e di ANSFISA”. Quello che c’è contenuto all’interno anche: un bell’aumento di stipendio per il Garante della Privacy, a partire dai vertici dell’Authority che si occupa della protezione dei dati personali. La norma ad hoc è nascosta nella bozza del decreto Draghi-Giovannini per l’ammodernamento delle infrastrutture del Paese. (Continua a leggere dopo la foto)

Il regalo è contenuto nell’articolo 10 del decreto che ha come titolo “Proposta Garante Privacy”. Da qui capiamo che l’aumento degli stipendi è un’esplicita richiesta che arriva direttamente dall’Authority guidata dal professor Pasquale Stanzione e che il governo ha accettato. Come ricostruisce Il Tempo, “il presidente è affiancato da altri tre componenti del Collegio che si trova al vertice dell’organismo: la vicepresidente Ginevra Ferrina Ceroni, Agostino Ghiglia e Guido Scorza. Stanzione ha uno stipendio di 240mila euro lordi l’anno, pari a quello del presidente della Repubblica, tetto massimo previsto per legge”. (Continua a leggere dopo la foto)

Gli altri componenti, invece, prendono 160mila euro a testa. Queste cifre sono pubbliche e consultabili nella sezione “trasparenza” del Garante stesso. “Probabilmente – scrive Dario Martini – devono aver pensato che fosse troppo poco. Il comma 1 dell’art. 10, infatti, stabilisce che anche i tre componenti del Collegio percepiscano, come il presidente Stanzione, «un’indennità di funzione pari alla retribuzione in godimento al primo Presidente della Corte di Cassazione, nei limiti previsti dalla legge per il trattamento economico annuo omnicomprensivo di chiunque riceva a carico delle finanze pubbliche emolumenti o retribuzioni nell’ambito di rapporti di lavoro dipendente o autonomo con pubbliche amministrazioni statali»”. (Continua a leggere dopo la foto)

Non è finita qui. L’art. 10 prevede anche l’aumento del 25% della retribuzione per tutto il resto del personale alle dipendenze del Garante: 131 a tempo indeterminato e 3 a tempo determinato (la pianta organica ne prevedrebbe addirittura di più: 182). Se il decreto verrà approvato in questa versione, quanto peserà tutto ciò sulle casse dello Stato? 4,7 milioni di euro annui a partire dal 2021. E i poveri cristi, in fila alla Caritas.

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