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Beffa al governo e all’Italia. Ecco come i padroni dell’ex Ilva hanno fregato tutti

Pubblicato il 06/12/2023 15:45
Arcelor Mittal ex Ilva

Una autentica presa in giro, e per giunta in grande stile. All’Italia, al governo e agli italiani. È questo che sta succedendo intorno all’ex Ilva. L’ennesimo estenuante Cda di Acciaierie d’Italia tenterà di trovare una via d’uscita alla grave crisi di liquidità dell’azienda che ha disperato bisogno di liquidità per garantire il futuro al polo siderurgico più grande d’Europa e per pagare i fornitori. Ma il socio privato, il colosso franco-indiano Arcelor Mittal, continua a procrastinare. Intanto il presidente della holding, Franco Bernabè, ha lanciato un nuovo allarme. Come spiega Fabio Pavesi su Milano Finanza Arcelor Mittal non ha problemi finanziari, tutt’altro. I soldi, e tanti, ci sono eccome. E allora perché non vengono messi per un intervento risolutivo della crisi finanziaria dell’impianto di Taranto? (Continua a leggere dopo la foto)
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Pavesi è andato a vedere i conti di Arcelor Mittal. “Nella presentazione del bilancio dei primi 9 mesi del 2023 ecco che l’azienda comunica di aver prodotto flussi di cassa liberi per la bellezza di 1,1 miliardi. Cassa quindi più che capiente che però non finisce negli investimenti, ma che è stata retrocessa tutta agli azionisti”. Come? Con un buy back da 700 milioni e un dividendo da 200 milioni già dato e un altro di 200 milioni che verrà distribuito nel corso di questo trimestre. Tutto in tasca agli azionisti, insomma, e zero euro per salvare Taranto. Non solo. Gli impegni di buy back per il futuro sono di quasi 2 miliardi. E punta all’acquisto di nuovi titoli. “Tutta finanza quindi e l’ex Ilva resta al palo con le sue esigenze di cassa”. Restando ai conti dei primi nove mesi del 2023, spunta un margine operativo lordo di 6,3 miliardi di dollari e un utile netto per 3,9 miliardi. Tra l’altro il gruppo ha un profilo di liquidità elevato con 11,8 miliardi di cassa. La cosa ancora più grave? (Continua a leggere dopo la foto)

“Gli indiani hanno deconsolidato dai loro conti l’ex Ilva già da tempo”. Con un’abile mossa, la sua quota è scesa al 40%, diventando in questo modo socio di minoranza. E così l’ex Ilva, di fatto, “non compare più nei radar del bilancio globale del gruppo. Chissà se calcolato o meno fin dall’inizio dell’avventura del colosso dell’acciaio mondiale in Italia?”. E mentre l’industria siderurgica globale nel biennio 2021-2022 ha portato in cassa ad Arcelor-Mittal la bellezza di 26 miliardi di utili, l’ex Ilva è stata ferma a guardare. E ora il socio privato è pronto a uscire, lasciando dietro di sé macerie e in tasca miliardi. Con l’Italia che resta fregata un’altra volta. Ecco il capitalismo.

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